MODENA – Nessun blocco di sicurezza automatico. E più precisamente, la macchina a cui lavorava Laila El Harim “aveva un doppio blocco, ma non automatico e azionabile solo manualmente dalla lavoratrice”. Lo dice una relazione del direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, inviata al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che ieri aveva chiesto di essere aggiornato sugli accertamenti effettuati dopo l’incidente alla “Bombonette”, la fabbrica di contenitori di cartone per dolciumi di Camposanto, nel Modenese.
Laila El Harim, l’operaia di 40 anni, madre di una bambina di cinque, è dunque morta perché essendo sola a gestire la “fustellatrice” per la sagomatura e il taglio dei cartoni non era in condizione di bloccare la macchina che l’ha uccisa. Né è stata sentita gridare (se lo ha fatto) da altri lavoratori impegnati in altre mansioni.
Laila, schiacciata da una macchina, era stata assunta da due mesi
dal nostro inviato
Giuseppe Baldessarro
03 Agosto 2021
Secondo quanto si legge nella nota dell’Ispettorato, “è stato possibile accertare che la lavoratrice, El Harim Laila, era stata assunta con contratto di lavoro subordinato a tempo pieno e indeterminato e che nella giornata ha iniziato il proprio turno di lavoro presso la sede della Bombonette alle 5:50. La fustellatrice a cui lavorava Laila era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico, ma purtroppo azionabile, da parte dell’operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un’operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento”.
(ansa)
L’ispettorato avverte anche che “riguardo alla dinamica dell’infortunio e alla conformità del macchinario secondo i principi della massima sicurezza tecnicamente possibile, sono in corso specifiche indagini da parte degli ispettori Upg della Usl di Modena”.