Hotel no mask a San Candido, il titolare non si pente. E scatta la chiusura per dieci giorni

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Ci hanno provato le forze dell’ordine, prima ancora una mediazione l’ha cercata il sindaco di San Candido, Klaus Rainer. Ma le pressioni non hanno mosso di un millimetro Hannes Kühebacher, titolare del Cavallino Bianco, hotel a quattro stelle con alle spalle una storia secolare: “I miei dipendenti lavorano senza mascherina”, ha ripetuto come un mantra l’albergatore a chi gli chiedeva conto, violando di fatto le norme anti Covid. Una posizione che ha spinto il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher a disporre la chiusura per dieci giorni della struttura ricettiva che si trova all’interno del Parco naturale delle Tre Cime, una delle aree a più alta densità turistica dell’Alto Adige.

L’esecuzione del provvedimento, proprio alla vigilia dell’entrata in vigore del Green pass, è in corso in queste ore, con i no-vax che hanno piantato la loro bandiera all’esterno dell’hotel dell’Alta Pusteria, eletto a baluardo del movimento contrario alle vaccinazioni. Hannes Kühebacher può contare anche sull’appoggio della deputata veneta Sara Cunial, ex grillina ora al Gruppo misto, nota per le sue dure posizioni no-vax. Alcune settimane fa Facebook ha oscurato la sua pagina, verosimilmente proprio per le sue posizioni sui vaccini. La deputata veneta dal 3 agosto ha eletto il proprio domicilio parlamentare al Cavallino Bianco, invocando così la tutela prevista dalla Costituzione per scongiurare i sigilli alla struttura ricettiva.

L’albergatore ha giustificato la propria posizione con i malori che la scorsa estate avrebbero colpito, proprio a causa dell’utilizzo delle mascherine, quattro dei ventisette dipendenti del Cavallino Bianco. Da qui la decisione, irremovibile, del titolare: “Quest’anno tutti al lavoro senza mascherina”. Una vicenda che con il passare dei giorni ha creato un clima di preoccupazione mista ad irritazione a San Candido, in particolare tra gli albergatori, che temevano – come puntualmente è avvenuto – l’esplosione del caso Cavallino Bianco nel pieno della stagione turistica estiva. I riflettori, in Alta Pusteria, li vorrebbero puntati solo sulle bellezze dolomitiche e non su una vicenda che sta mettendo in imbarazzo l’immagine turistica del Südtirol.

Netta la posizione del sindaco di San Candido, Klaus Rainer, che non spende una sola parola di solidarietà nei confronti dell’albergatore ribelle. D’altra parte, Rainer ha vissuto sulla propria pelle gli effetti del Coronavirus: “Ho avuto il Covid, sono stato ricoverato per dieci giorni all’ospedale di Brunico e ho rischiato di finire in rianimazione, non accetto discussioni sul rispetto delle norme anti-Covid. Sono molto dispiaciuto per la situazione che si è venuta a creare in paese – continua – stimo molto la famiglia  Kühebacher, le forze dell’ordine hanno cercato un canale di dialogo, che purtroppo non ha portato a nulla. È una situazione che va avanti da troppo tempo, io stesso ho cercato una mediazione. E c’è stata un’enorme pressione da parte degli altri albergatori, che giustamente pretendono regole uguali per tutti”. E ora Rainer teme per la prossima stagione dello sci: “Gli hotel devono rispettare le norme anti Covid, non possiamo permetterci, dopo tutto quello che è successo, di mettere a repentaglio la stagione invernale”.

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