Vaccino a scuola, multe ai presidi fino a tremila euro se non controllano

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ROMA – In presenza, in presenza, a tutti i costi in presenza. La scuola italiana deve tornare de visu, ora lo dice anche un decreto del Consiglio dei ministri, e per consentire questo il governo, per esplicita volontà del suo presidente, Mario Draghi, ha affondato la mano: Green Pass per tutto il personale scolastico, anche se il ministro Patrizio Bianchi ammette che già oggi il 90 per cento dei docenti e dei bidelli è vaccinato almeno con una dose. E chi non presenta la carta verde che attesta la doppia iniezione anti-Covid, resta a casa, assente non giustificato. Se procede senza certificato, al sesto giorno gli sarà fermato il progredire dello stipendio e di qualsiasi “altro emolumento”.

Covid, Green pass obbligatorio per il personale scolastico. Non servirà su bus e metro. Tampone a 8 euro per i minori, a 15 per gli adulti

di

Alessandra Paolini

05 Agosto 2021



Le due pagine della bozza di decreto dedicate alla scuola usano il presente per dire che tra cinque settimane, “su tutto il territorio nazionale”, infanzia, primaria, medie inferiori e superiori “sono in presenza”. L’università è “prioritariamente in presenza”. Così. Per garantire il risultato, il personale scolastico, d’ateneo e anche dell’Afam (conservatori e accademie) avrà l’obbligo di esibire il pass verde. La certificazione dovrebbe essere richiesta anche agli universitari, ma nell’ultima bozza del decreto la questione era ancora accompagnata da un punto interrogativo.

Alcuni maestri e professori potranno evitare la vaccinazione completa e quindi l’esibizione del foglio verde? Sì. Saranno coloro che potranno esibire un certificato medico che possa attestare che sono soggetti a rischio (nel mondo no vax è partita la corsa al dottore dal certificato facile). Quindi, eviterà il pass chi si sottoporrà al tampone che, tuttavia, avrà una validità di sole 48 ore. Produrre test ogni due giorni è faticoso e decisamente oneroso (da 2.000 a 4.000 euro nel corso di un anno scolastico, ha calcolato l’assessore all’Istruzione della Valle d’Aosta).

Scuola e Green Pass, la rabbia degli insegnanti per le minacce sullo stipendio. I sindacati: “Servono più spazi e investimenti”

di

Corrado Zunino

06 Agosto 2021



Il responsabile del controllo dei Green Pass di insegnanti e amministrativi è il dirigente scolastico, che potrà nominare una persona dedicata: chi non porterà il certificato a scuola (e il preside che non farà i controlli) potrà essere multato con un’ammenda tra 400 e 3.000 euro. Raddoppiata di fronte a un comportamento reiterato.

Ancora, all’interno di un’aula scolastica e universitaria potranno togliere le mascherine gli studenti e i docenti con doppia vaccinazione fatta o con un certificato medico che attesti che il Covid “è in via di guarigione”.

Infine, i poteri di riportare gli studenti in Didattica a distanza nelle regioni arancioni o rosse restano nelle mani dei presidenti delle Regioni (e delle due Province autonome, Trento e Bolzano) e viene allargato, di fronte a casi rapidamente risalenti, ai sindaci.

I docenti, la maggior parte, hanno preso male questo provvedimento di inizio agosto. Reagendo con sarcasmo: “Di certo adesso genitori e allievi si sentiranno protetti e sicuri nella quotidiana frequentazione di aule gremite, tarate per venti persone e stipate fino a contenerne trenta, corridoi stracolmi e bagni inguardabili”. E con rabbia: “Il governo sta facendo un’operazione di distrazione di massa sui veri problemi della scuola, come se la vaccinazione dei docenti, peraltro la categoria più vaccinata in assoluto, fosse il problema, risolto il quale andrà tutto a meraviglia”.

I sindacati, in verità, non si sono preventivamente opposti all’obbligo vaccinale, ma da ieri, pressati dai loro iscritti, si mostrano contrari: “Troviamo sbagliato far passare il personale scolastico come irresponsabile”, dice Francesco Sinopoli, segretario della Flc Cgil, “quando il 90 per cento è già vaccinato e ha scelto quindi di mettere in sicurezza se stesso e le scuole”. L’obbligo vaccinale c’è, per ora manca il resto.

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