E’ morto Gino Strada, il fondatore di Emergency: al momento del decesso si trovava in Normandia. Secondo quanto si è appreso da fonti vicine alla famiglia, soffriva di problemi di cuore. Aveva 73 anni. Dal 1994 l’ong ha operato il 18 Paesi del mondo assicurando cure mediche e chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre e della povertà. Nei mesi scorsi era stato fatto il suo nome come commissario alla Sanità in Calabria.
Negli anni, il fondatore di Emergency ha spesso assunto toni forti per criticare i governi italiani, la corruzione nella sanità, la gestione dell’immigrazione, l’attività dell’Unione Europea, il commercio delle armi e gli interessi economici dietro le guerre. Nel 1999 pubblicò il libro Pappagalli verdi: cronache di un chirurgo di guerra, una raccolta di memorie relative ai teatri di guerra dove Strada era stato impegnato con i colleghi di Emergency, sono racontate drammtiche storie avvenute in Iraq, Pakistan, Ruanda, Afghanistan, Perù, Kurdistan, Etiopia, Angola, Cambogia, ex-Jugoslavia e Gibuti.
Gino Strada, le lotte per difendere i più deboli e quelle contro il razzismo e la politica: chi è il fondatore di Emergency
Il cordoglio del mondo della politica
“Gino Strada, una vita esemplare. Di amore e di lotta. Una grande eredità” ha commentato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni. “Difendere l’uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai. La mia vicinanza ai suoi cari e a tutta Emergency” ha scritto su Twitter il ministro della Salute Roberto Speranza. “Se ne è andato un caro amico. Gli volevo bene e lui ne voleva a me. In giugno avevo celebrato il suo matrimonio con la dolce Simonetta, una cerimonia riservata come loro desideravano”. Così lo ricorda il sindaco di Milano Giuseppe Sala. “Di Gino si può pensare quello che si vuole, ma una cosa è certa: ha sempre pensato prima agli altri che non a se stesso. Mi e ci mancherai”.
“Siamo sconvolti per la scomparsa di Gino Strada. Una vita per le vite distrutte dalle guerre. Ciao caro Gino, mancherai al mondo” è il cordoglio dell’Anpi.