Il Green Pass divide la scuola: per ora niente firma dei sindacati sul protocollo per la riapertura

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Green Pass obbligatorio per i docenti (“chi dovrà fare i controlli?”) e tamponi a loro carico, distanziamento, ma anche il tema delle finestre aperte nelle aule. Sono i nodi da sciogliere che hanno portato a un’altra fumata nera sul protocollo di sicurezza per la riapertura delle scuole. Nessuna firma per ora da parte di Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, al Protocollo sulla sicurezza delle scuole in vista dell’avvio dell’anno scolastico. Tutto rinviato a dopo Ferragosto, anche se il ministero all’Istruzione preme per fare in fretta e già oggi dovrebbe presentare una nuova bozza con alcune modifiche.

Il confronto, a tratti acceso, si è svolto con il capo Dipartimento Jacopo Greco, che ha presentato un testo che non ha soddisfatto le parti sindacali. Mentre Antonello Giannelli dell’Anp, l’associazione nazionale presidi, non boccia l’intesa. “L’impegno del ministro a fornire tempestivamente supporto e indicazioni applicative sulle modalità di verifica della certificazione verde – dichiara – unito a quello di assumere, là dove necessario, una unità di personale amministrativo a tempo determinato in vista del più agevole adempimento della normativa anti-Covid rivelano l’accoglimento delle nostre istanze”.

Nel documento di venti pagine, a cui saranno apportate modifiche, si “raccomanda” in linea generale di mantenere la “distanza di sicurezza” e “laddove le condizioni strutturali-logistiche degli edifici scolastici, legate anche alla disponibilità di risorse umane e alle conseguenti ripercussioni organizzative, non lo consentano” resta “fondamentale mantenere, potenziare e modulare le altre misure non farmacologiche di prevenzione” incluso “l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico” .

In tema dispositivi di protezione, nella bozza si afferma che è “obbligatorio, per chiunque entri negli ambienti scolastici” adottare “precauzioni igieniche e l’utilizzo di mascherine nonché sottoscrivere apposita autocertificazione”. A prescindere dalla situazione epidemiologica “il dispositivo di protezione respiratoria previsto per gli studenti è la mascherina” così come per il personale scolastico. Le indicazioni per gli alunni di età compresa “tra sei e undici anni” sono le stesse degli altri studenti più grandi mentre non ne è previsto l’uso per i bambini sotto i sei anni di età. L’obbligo dell’utilizzo è “derogato per le classi composte da studenti che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione in corso di validità”.

Il rischio di assembramenti va scongiurato e nella bozza si afferma che “nel caso di file per l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l’osservanza delle norme sul distanziamento”.

Covid, la scuola dice no al governo. Presidi e sindacati in rivolta: “Regole certe o tornerà la dad”

di

Ilaria Venturi

27 Luglio 2021

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