ROMA – “Necessità di un serrato dialogo con il nuovo regime talebano, che si è dimostrato abbastanza distensivo”. Così ieri in tarda serata il leader dei 5S Giuseppe Conte a Ravello (Salerno) per la presentazione di un libro. “L’esito di questo ventennio di impegno della comunità internazionale in Afghanistan mi ha addolorato come credo abbia addolorato e angosciato tutti voi. Constatare dopo 20 anni l’insediarsi rapido ed efficace del nuovo Emirato islamico, mi ha lasciato sgomento. Ora è prioritario costruire i corridoi umanitari e portare qui tutte le persone che hanno collaborato e che si sono più esposte per i diritti civili. Ne approfitto – ha quindi aggiunto – per dire che ci siamo già mossi come M5s. Sapete che noi abbiamo le restituzioni: parte di questi soldi chiederò che siano destinati a finanziare i corridoi e l’accoglienza”.
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di
Francesco Merlo
18 Agosto 2021
E ha aggiunto “Sullo sfondo – ha sottolineato – c’è poi da interrogarsi sul fatto che non è con le armi che risolveremo problemi così” spiegando che ora c’è la necessità “di un dialogo costante con il nuovo regime”. Russia e Cina, in questo senso, “devono sedersi al tavolo e l’occidente deve coinvolgere tutta la comunità internazionale per tenere i talebani dentro un dialogo serrato per proteggere il lavoro fatto e garantire sicurezza a tutti”.
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Immediate le reazioni: “Un insulto a chi sta soffrendo, a chi si nasconde, a chi fugge. Perché sa bene di cosa sono capaci i Talebani”. Lo scrive su Twitter il deputato di Italia viva Gennaro Migliore, che poi in un altro post aggiunge: “Un maldestro tentativo di compiacere quei Paesi che sono stati pronti a riconoscere subito e senza neanche troppo dispiacere il regime talebano. Ma noi siamo l’Italia! E l’ex premier pare non saperlo”.