Green Pass, dopo i ricorsi dei medici no vax 15mila prof firmano la petizione al Parlamento: “La legge va cambiata”

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Il mondo della sanità e quello della scuola che sono evidentemente gli ambiti più sensibili alla pandemia sono anche quelli che annoverano le comunità no vax – nelle loro varie declinazioni – più agguerrite e numerose.

E la conferma arriva, dopo i ricorsi e le cause dei no vax della sanità, con le quindicimila firme, raccolte in pochi giorni, e solo in alcune regioni del nord Italia, fra insegnanti, studenti e genitori di alunni e finalizzate ad una petizione destinata alle Camere per bloccare la conversione in legge del decreto sul Green Pass per le scuole e università.

E la Toscana è, in questo senso, particolarmente attiva come dimostrano sia i mille operatori della sanità che hanno firmato uno dei primi ricorsi al Tar contro l’obbligo vaccinale (sarà discusso il 7 settembre per la sospensiva) ma anche le due mila firme raccolte per la petizione contro l’obbligo del Green Pass a scuola che sarà consegnata alle Camere il primo settembre.

A raccogliere le firme ed essere promotore dell’iniziativa è l’avvocato Daniele Granara, docente di diritto Costituzionale a Genova e Urbino che assieme alla collega Tiziana Vigni hanno depositato il ricorso al Tar Toscana per medici, infermieri e oss contrari alla vaccinazione.

Sanitari no vax, in 1000 in Toscana ricorrono al Tar: “Ecco perché l’obbligo viola la Costituzione”

di

Marco Preve

18 Agosto 2021

Nel caso della scuola la strada scelta è differente. “Se per i sanitari – spiega Granara c’era un atto applicativo contro il quale procedere, ovvero le diffide delle Asl, per quanto riguarda docenti e operatori della scuola questo passaggio al momento manca anche se con l’inizio delle lezioni ci saranno molto probabilmente i primi casi e quindi procederemo con i ricorsi. Ma per muoverci subito abbiamo deciso di utilizzare uno strumento previsto dalla Costituzione all’articolo 50 che recita così ‘Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità'”.

Granara ha iniziato un giro d’Italia e ha già raccolto 15mila firme che il primo settembre porterà appunto sotto forma di petizione alle Camere. Con il modulo sottoscritto è anche in possesso del mandato per sollevare un conflitto davanti alla Corte Costituzionale in caso di mancata risposta e copia della petizione sarà mandata alle autorità europee.

Nello specifico, la petizione evidenzia “la comune necessità dei docenti, del personale scolastico ed universitario, degli studenti di ogni ordine e grado e dell’Università, di non sottoporsi al cd. Green Pass per accedere ai locali degli istituti scolastici e universitari in cui svolgono la funzione docente o prestano servizio e, quindi, all’istruzione dell’infanzia, primaria, secondaria e universitaria, garantita dagli articoli 33 e 34 della Costituzione” e chiede “alle Camere di denegare la conversione in legge del Decreto Legge, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del giorno 5 agosto 2021, emanato il 6 agosto 2021, n. 111, recante “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti“.

“A Firenze la risposta è stata ottima e la raccolta firme continua. La petizione – spiega Granara – è può essere firmata solo da operatori della scuola, docenti, impiegati, assistenti, da studenti maggiorenni e da genitori di studenti. L’obiettivo è quello di evitare la conversione di un decreto che riteniamo introduca, attraverso il Green Pass un obbligo vaccinale surrettizio”.

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