Bonomi all’attacco sul Green Pass in azienda: “I sindacati fanno un grande errore”. E critica il ministro Orlando: “Vuole punire le imprese”

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ROMA – È un intervento di fuoco quello di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, al Meeting di Rimini. Primo bersaglio, i sindacati, in particolare la loro posizione sul Green Pass in azienda, che finora il governo ha reso obbligatorio nelle mense. “Sono rimasto molto perplesso dell’atteggiamento di molti corpi sociali”, ha detto Bonomi. “Ero convinto che sull’onda di quello che era stato un momento drammatico – forse qualcuno si è dimenticato degli oltre 128 mila morti nel nostro Paese – ci siamo saremmo seduti a un tavolo e avremmo tenuto insieme il Paese”. Secondo il leader degli industriali i sindacati stanno facendo “un grande errore” a non aprire un dialogo per aggiornare i protocolli per la sicurezza sul lavoro stilati lo scorso anno. I confederali hanno chiesto al governo di intervenire con una legge, in particolare su un eventuale obbligo di Green Pass per entrare nei luoghi di lavoro: “Troppo facile rimandare la palla alla politica – ha spiegato Bonomi – le differenze fra partiti ci fanno pensare che difficilmente si potrebbe arrivare a una legge a breve. Non abbiamo tempo da perdere, abbiamo il dovere sociale di sederci a un tavolo assieme e trovare soluzioni. Io sono disponibile, lo ero ieri e lo sono oggi”.

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Affondo contro le organizzazioni dei lavoratori anche sul versante scuola, dove secondo Bonomi “siamo al punto dell’anno scorso, non abbiamo fatto nulla e i sindacati dicono no al Green pass”.

Ma il leader degli industriali non ha risparmiato critiche neppure al governo, in particolare alla norma anti delocalizzazioni che il Mise e il ministero del Lavoro stanno preparando dopo i vari casi di licenziamenti collettivi annunciati dalle multinazionali: “Il ministro Orlando (Pd, Lavoro, ndr) e il sottosegretario Todde (5Stelle, Sviluppo economico, ndr) pensano di colpire con un decreto legge le imprese sull’onda dell’emotività di due o tre casi che hanno ben altra origine e su cui dobbiamo intervenire”, ha detto l’imprenditore lombardo. Nelle scorse settimane, ha sottolineato, “mi ha chiamato il mio omologo spagnolo, mi ha detto di ringraziare il ministro del Lavoro perchè se passa quella legge vengono tutti in Spagna”. La norma, ancora in fase di discussione, prevede un percorso obbligato per le imprese che decidono di spostare la produzione all’estero, con multe per chi non lo rispetta.

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Valentina Conte

14 Agosto 2021

Preoccupazioni anche per l’autunno: il presidente di Confindustria si è detto “molto preoccupato” che le agitazioni politiche legate alle elezioni amministrative e a al semestre bianco possano “allentare l’attenzione del governo sulle riforme” o addirittura “fermare l’azione dell’esecutivo”: “Non ce lo possiamo permettere per impegni presi in Europa sul Pnrr e perchè è un’occasione storica che non possiamo fallire se vogliamo creare stato moderno, efficiente e inclusivo”. L’appello al presidente del Consiglio Draghi è che “porti avanti le riforme”.

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