Ancora una giornata da record di contagi per la Sicilia: l’Isola ha registrato 1.739 nuovi positivi, poco meno di un quarto dei casi registrati in tutta Italia. Dodici i morti segnalati oggi: in tutto il Paese sono 45. La Regione comunica però che i decessi riportati oggi sono relativi al 20 agosto (2), al 19 agosto (5) al 18 agosto (3) al 16 (1) e al 13 (1). “Il trend di crescita dei casi di soggetti positivi impone, come preannunciato, un provvedimento di contenimento che decorrerà dal 23 agosto – dice l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza – Il tema, come abbiamo sempre detto, non è la zona gialla regionale, ma il necessario rallentamento dell’epidemia dove i casi sono crescenti per contagiosità. L’impatto sulla struttura ospedaliera, con un solo incremento di posti occupati in terapia intensiva, non può essere da solo valutato positivamente. È lecito attendersi ancora una crescita di contagi perché raccoglieremo nei prossimi giorni gli effetti del ferragosto. Nessuno può pensare che si mettano a rischio le persone e le attività economiche. Le zone più a rischio sono quelle con minori vaccinazioni, quindi è là che si deve tempestivamente intervenire”. Aumentano anche i ricoveri: quelli in reparti di degenza ordinaria sono 14 in più, in Rianimazione ce n’è uno in più. Il tasso di positività è elevatissimo: supera l’8.4 per cento.
La Sicilia è nettamente in testa alla classifica delle regioni con più contagi: alle sue spalle, ma a netta distanza, ci sono Veneto (+744), Toscana (+639), Emilia Romagna (+622), Campania (+585) e Lazio (+553). Intanto il presidente della Regione Nello Musumeci, intervistato da SkyTg24, si dice preoccupato dai no vax: “Quello che ci preoccupa – afferma – è la salute dei cittadini, non tanto la zona gialla che resta sempre un dato negativo ma in cui prima o poi andrà la gran parte delle regioni d’Italia. Ci preoccupa questo muro contro il vaccino che interessa tantissima gente, per fortuna non la maggioranza”. Per Musumeci è “necessario l’obbligo vaccinale per alcune categorie. Per chi è a contatto con i ragazzi, per chi svolge l’attività sanitaria non siápuò transigere assolutamente”.