New York, arriva l’uragano Henri: evacuato maxi concerto di Central Park

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NEW YORK  – L’uragano Henri rovina la festa di New York: un acquazzone tropicale, anticipo di quella tempesta attesa non prima di domenica mattina (mentre vi scriviamo è ancora a circa 400 chilometri di distanza) ha costretto alla repentina evacuazione il Grand Lawn di Central Park, dove si stava tenendo il megaconcerto gratuito “I love NYC, Homecoming Concert”. Sì, lo spettacolo fortemente voluto dal sindaco Bill de Blasio che già lo definiva “la Woodstock della Grande Mela”, curato dal grande produttore Clive Davis cui avevano risposto decine di artisti, i più grandi nomi del panorama musicale. Un evento, nato per celebrare il ritorno alla normalità della città, un anno fa primo focolaio d’America, portato avanti nonostante i numeri del Covid siano in aumento anche qui, e per questo fruibile solo da chi mostrava prova di vaccinazione agli almeno quattro diversi check-in organizzati prima di arrivare ai cancelli. 

E pensare che quando alle cinque in punto del pomeriggio la New York Philharmonic era apparsa sull’immenso palco girevole per intonare una serie di arie newyorchesissime di grandi compositori come Leonard Bernstein e George Gershwin, fra le nuvole nere che rendevano pesante l’aria della città, era apparso persino un raggio di sole: salutato con un applauso dalla folla di migliaia di persone. Pochi minuti dopo aveva auspicato un ritorno a una luminosità fisica, ma anche metaforica il tenore Andrea Bocelli, primo guest della serata, intonando l’italianissimo ‘O sole mio.  

La maratona musicale è andata avanti per circa due ore e mezzo, mentre sul palco si alternavano grandi nomi come Jennifer Hudson (che ha sorpreso tutti cantando Nessun Dorma), Carlos Santana, gli Earth Wind & Fire e artisti più giovani come Kane Brown, Polo G, Jon Batiste. Una grande festa collettiva, con la gente a ballare e cantare rimbalzandosi enormi palloni gialli con gli smile stampati sopra.  

Poi, alle 20.37, mentre sul palco incantava coi suoi classici “Mandy” e “Capocabana” un grande vecchio come Barry Manilow, il suo terzo brano, “Can’t Smile Without You”, è stato fermato dopo le prime battute e una voce ha annunciato: “Si prega di prestare la massima attenzione alle seguenti misure di sicurezza. A causa delle serie condizioni di maltempo, tutte le persone presenti devono spostarsi rapidamente ma con calma verso le uscite di sicurezza più vicine e raggiungere i loro veicoli o comunque aree protette”.

Interrompendo, di fatto, lo show sul più bello, prima, cioè che suonassero i big più attesi: The Killers, Elvis Costello, Bruce Springsteen, Patti Smith e Paul Simon. E infatti la folla ci ha messo un po’ a farsene una ragione, esitando sul posto per almeno un’altra mezz’ora, pur incitata dal ripetersi incalzante dei messaggi di evacuazione. Salvo poi convincersi a lasciare l’area quando è stata annunciata la definitiva cancellazione dello show, proprio mentre la pioggia si faceva veramente battente. 

Una decisone che in realtà, mentre su New York continua a piovere e tuonare, potrebbe ancora mutare. Almeno stando a Cnn, che stava trasmettendo in diretta l’evento, e proprio mentre vi scrivo, prosegue una strana diretta, col conduttore Anderson Cooper a intrattenersi nel backstage coi musicisti che improvvisano in diretta tv, mentre scorre un sottopancia con su scritto: “Il concerto potrebbe riprendere una volta passato il maltempo”. Ormai senza pubblico e con il maltempo che non accenna a diminuire, l’eventualità sembra farsi sempre più remota.  

Gli organizzatori del concerto non hanno avuto scelta. Il permesso concesso dalla città parlava chiaro, lo spettacolo sarebbe stato bloccato se ci fossero stati fulmini entro un raggio di 15 chilometri. E quando questi si sono verificati, nelle aree pur remote di Rockaway e Battery, non c’è stato modo di andare avanti. La fiumana di gente si è riversata fuori dal parco affollandone le vie laterali e a decine hanno cercato rifugio dalla pioggia un po’ ovunque, accalcandosi pure sotto l’arco d’ingresso del Museo di Scienze Naturali. Senza perdere il buon umore. Via Twitter si susseguono immagini riprese in metropolitana di gente che ha continuato a ballare e cantare anche sui treni. Già, Henri ha rovinato la festa. Ma non il buon umore dei newyorchesi, felici di riappropriarsi della propria città

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