Disservizi Dazn, le faq per i consumatori: ecco quali sono i diritti per i tifosi-abbonati

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La prima giornata di Serie A sotto il monopolio Dazn non è andata come sperava l’azienda e, soprattutto, i tifosi di calcio. Ma è andata come molti temevano: streaming a singhiozzo, perdita di connessione, bassa qualità video: “Mi sembrava di guardare Italia-Germania del 1970” spiega un cliente Dazn che ieri sera ha guardato Roma-Fiorentina su cellulare. Ma i problemi sono cominciati già dal sabato, con numerosi disservizi segnalati durante Inter-Genoa (l’unica gara per la quale Dazn si è assunta responsabilità) e Verona-Sassuolo.

Premesso che molti clienti (l’azienda sostiene siano la stragrande maggioranza) hanno visto le partite senza alcun problema, le proteste sono state comunque molte, tanto da indurre la Lega Calcio a chiedere spiegazioni al broadcaster. Nel frattempo l’Unione nazionale consumatori annuncia due esposti nei confronti di Dazn, uno ad Antitrust “che a fine luglio aveva chiuso il procedimento cautelare, ma a fronte di un impegno di Dazn di fornire servizi per la visione sul digitale terrestre delle partite in caso di problemi di connessione” spiega il presidente Massimiliano Dona, l’altro ad Agcom, l’autorità garante delle telecomunicazioni. Cerchiamo di capire quali sono i diritti dei consumatori e di chi sono le responsabilità.

Calcio, lite tra le società tlc e Dazn: non collaborate. Garante sui disservizi: adesso vogliamo più informazioni

di

Aldo Fontanarosa

23 Agosto 2021

Posso chiedere un rimborso a Dazn?

La risposta è no. Le piattaforme di streaming come Dazn, ma anche Amazon Prime e Netflix solo per citare le maggiori, “non sono soggette ad alcuna regolamentazione a parte il Codice civile” spiega Mauro Vergari, responsabile dell’Ufficio studi, ricerche e innovazione di Adiconsum, uno dei maggiori esperti in materia di telecomunicazioni. Cosa significa? Che queste società non devono rispettare né un Codice delle comunicazioni elettroniche (come invece devono fare Sky e Mediaset, che sono operatori televisivi) né il Codice del consumo. Ad esempio, spiega ancora Vergari, nessuna conciliazione gratuita per risolvere le controversie, nessuna delibera che stabilisca i diritti del cliente in caso di servizio non fornito o fornito a singhiozzo. Se un rimborso arriverà, sarà solo per “concessione” di Dazn, non perché sia tenuta a offrirlo.

Posso disdire gratuitamente?

Sì: di fatto è l’unica arma in mano al consumatore. La disdetta è possibile in ogni momento e Dazn non applica penali. In questo caso, però, non sarà possibile vedere la Serie A perché Dazn è l’unica assegnataria dei diritti tv del campionato italiano e la Lega Calcio non ha preteso, nel bando, la neutralità tecnologica. Nessun obbligo, insomma, di trasmettere su satellite, digitale terrestre e streaming per venire incontro ai tifosi.

Rimborso: è possibile seguendo le vie legali?

Sì. Come detto le società come Dazn sono soggette al Codice civile. L’articolo 1218 ad esempio prevede il risarcimento del danno che in questo caso significa la restituzione di quota parte dell’abbonamento mensile. Ma la via legale, proprio perché non è possibile la conciliazione, è lunga: bisogna mandare una raccomandata all’azienda, attendere la risposta e, in caso di mancata risposta o se questa è insufficiente, ci si può rivolgere al giudice di pace. Per pochi euro è una strada che difficilmente vale la pena di intraprendere.

Perché ho problemi solo con Dazn, mentre Netflix lo vedo benissimo?

Sono entrambi servizi in streaming ma tra i due c’è una grossa differenza: per vedere una serie su Netflix eseguiamo un download del video e lo guardiamo senza interruzioni o buffering; una partita di calcio viene trasmessa in tempo reale e, soprattutto, viene guardata da centinaia di migliaia o anche più di un milione di persone contemporaneamente. Ed è così che si crea l’effetto imbuto: un’ipotesi è che i server di Dazn, inondati di richieste, siano stati sopraffatti, non riuscendo a inviare un segnale abbastanza buono a tutti. Secondo l’esperto di Adiconsum è probabile che sia andata così, “anche perché con Sky Go, che era il servizio streaming di Sky fino a qualche mese fa, i disservizi non erano così diffusi. Il segno che non è tanto una questione di connessione lato cliente, ma di problemi a monte che Dazn pare non aver risolto”.

Me la posso prendere con il mio operatore di telefonia?

In linea teorica sì: bisogna però capire se il disservizio è dovuto alla compagnia telefonica o a Dazn. Molti clienti ad esempio hanno lamentato problemi nonostante avessero connessioni in banda larga. Dazn sostiene che, a parte i tre minuti di blocco durante Inter-Genoa, eventuali altri disservizi sono da attribuire a problemi di connessione dei singoli utenti (ad esempio per chi si connette da zone poco servite o da wifi sovraccariche, ipotizzano dall’azienda).

Per togliersi il dubbio, la cosa migliore è fare la prova su Misura Internet durante la partita, un test di velocità che può essere utilizzato come elemento probatorio nei confronti del proprio gestore. Se la linea è più lenta rispetto a quanto previsto dal contratto (occhio, fa fede la velocità minima garantita, non la massima), “l’operatore può impegnarsi a risolvere il problema entro 48 ore oppure, se non riesce, proporre un canone mensile più basso – spiega Vergari – ferma restando la possibilità del cliente di recedere senza costi”.

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