Muore di Covid dopo il rientro dall’India dove era andato ad adottare una bambina

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Il viaggio per abbracciare la figlia tanto desiderata, la diagnosi di Covid della moglie, l’incubo dell’isolamento in un paese lontano e sconvolto dalla pandemia. Poi, dopo il rocambolesco rientro in Italia, la malattia e l’inizio del calvario. Si è conclusa senza lieto fine l’odissea di Enzo Galli, 45 anni di Campi Bisenzio (Firenze), l’uomo che tra l’aprile e il maggio scorsi era rimasto bloccato in India insieme alla moglie a causa dell’epidemia, durante un viaggio per adottare una bambina.

A dare la notizia della morte, con un post su Facebook, è stato il sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi: “Enzo Galli non ce l’ha fatta – ha scritto il sindaco, raccogliendo un’ondata di commenti commossi – Si era ammalato di Covid tornato dall’India, dove erano andato insieme a Simonetta per adottare la piccola Mariam Gemma. Tutta la nostra città si stringe intorno alla moglie, alla figlia e a tutta la famiglia”.  

La coppia era partita per l’India per coronare il sogno di diventare una famiglia e stringere tra le braccia la piccola Mariam.  Prima della partenza per l’Italia, Simonetta era però risultata positiva al tampone di controllo e per lei era scattato un estenuante protocollo anti Covid, in un contesto di emergenza e disperazione. “In ospedale vedevo le persone morire per terra, ammassate: ho iniziato a piangere, volevo scappare, ho detto io me ne vado, chiamate pure l’esercito”, raccontava la donna in uno dei suoi drammatici appelli – ho visto cadaveri sdraiati per terra nei corridoi dell’ospedale, ho visto corpi su barelle di fortuna, ho visto cadaveri bruciare sui marciapiedi e nei parchi di New Delhi, è l’apocalisse”.

 A rendere possibile il rimpatrio le donazioni -per 130 mila euro- arrivate da tutta Italia, necessarie per allestire un volo sanitario attrezzato per il bio-contenimento. Enzo Galli, però, non ha mai avuto tempo di festeggiare. Al rientro lui e la figlia sono stati trovati positivi al Coronavirus: la piccola, seguita al pediatrico Meyer, se l’è cavata con una forma asintomatica, mentre lui ha accusato disturbi subito molto gravi tanto da dover essere ricoverato d’urgenza. Per una micidiale combinazione di eventi, così, la gioia della paternità è stata oscurata dal pensiero di abbandonare quella bambina tanto attesa. E la compagna di una vita. “Ha solo mezzo polmone funzionante, le condizioni cliniche sono complicate. E’ arrivato a Careggi in blocco respiratorio – il racconto della moglie dopo il ricovero- Sto chiedendo all’ospedale di sottoporlo alla terapia con plasma iperimmune, stiamo cercando tutte le vie”.

Per mesi i medici dell’ospedale fiorentino hanno cercato di salvargli la vita. Mesi in cui Galli, a parte qualche sporadico segnale di miglioramento, è rimasto su un letto di ospedale in bilico tra la vita e la morte, affrontando complicazioni ai polmoni e al cuore, uno choc settico e anche la dialisi. Nonostante il quadro quasi compromesso, non ha mai smesso di lottare, fino a quando ieri mattina il suo cuore ha smesso di battere. Fortissima la commozione nella piccola comunità di Campi Bisenzio, che per tutto il tempo è rimasta accanto a Simonetta e alla sua famiglia. “Ha pagato con la vita un atto di amore e solidarietà. È un’immensa tristezza per tutta la città”, si legge in uno dei tanti messaggi apparsi su Facebook appena circolata la notizia. “Avevo sperato tanto nella sua guarigione – scrive una donna – mi dispiace immensamente per questa coppia così generosa e per questa bimba orfana due volte”.

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