La velocissima Italia di questi tempi d’oro si è presa di nuovo il mondo e i 100 tornano, un mese dopo le meraviglie olimpiche di Jacobs e compagni di staffetta, un affare tutto azzurro e magnificamente rosa. Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto sono l’oro, l’argento e il bronzo dei 100 metri (categoria T63, riservata ad atleti che competono con protesi a un arto). Una delle gare simbolo della Paralimpiade di Tokyo parla la nostra lingua. “L’abbiamo fatta sporca, il Trio Medusa è arrivato” scherzano loro, le tre frecce tricolori. Ambra Sabatini, originaria di Porto Ercole, è la più giovane (19 anni), e un clamoroso 14″11 che le vale la vittoria e il record mondiale strappato a Martina Caironi, bergamasca, la capitana, già argento nel lungo, “e la pioggia è stata la prova finale, non potete capire”. Oggi la finanziera, 31 anni, una voglia grande di arrivare fino a Parigi 2024, aveva firmato sull’Osservatore Romano un fondo dal titolo “Vi sembro debole?”.
Paralimpiadi, storica tripletta Italia nei 100 metri femminili: Ambra Sabatini d’oro, sul podio Caironi e Contrafatto
04 Settembre 2021
Contrafatto e l’Afghanistan
Monica Contrafatto è la veterana, bronzo a 40 anni e una storia drammatica legata all’Afghanistan, la terra che ama ma che le portò via una gamba nove anni fa: un attentato contro la base Ice, nella regione del Gulistan, dove prestava servizio, e per la siciliana addio alla vita di prima. Ma questa splende, lassù, sul podio di Tokyo, dove l’inno unirà in un abbraccio tre amiche-avversarie. Rari i loro allenamenti assieme, altissimo il
Monica Contrafatto: “La tv? Per noi è tutto entrare nelle case”
di
Cosimo Cito
25 Agosto 2021
grado di competitività, ed è questo forse il segreto di ognuna delle tre. A Rio ne era mancata una sola per centrare il podio intero: allora Caironi oro e Contrafatto bronzo.
Una spedizione record
“L’istantanea più bella della Paralimpiade” come racconta commosso il presidente del Cip Luca Pancalli, suggella un record forse imbattibile, quello delle 69 medaglie a un giorno dalla fine: solo a Roma ’60, quando però il paralimpismo era altro da quello globale e assoluto dei giorni nostri, l’Italia raccolse di più (80 podi). In Giappone si è andati oltre tutto l’immaginabile e soprattutto in questa gara, quella della velocità assoluta, con le tre azzurre radunate in sei decimi davanti all’ex primatista mondiale, l’indonesiana Tiarani. Dietro, tutto il resto del mondo che corre tra le corsie, cento metri appena, in 14″ o poco più.