Stati Uniti, Pete Buttigieg e marito diventano papà di due bambini

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NEW YORK – Doppio fiocco al ministero dei Trasporti: il segretario Pete Buttigieg è diventato papà. Il primo ministro apertamente gay di un’Amministrazione americana, 39 anni, ha adottato due neonati insieme al marito Chasten Glezman, 32 anni. I bimbi si chiamano Penelope Rose e Joseph August. Lo ha annunciato lui stesso postando sul suo account Instagram una tenera fotografia in bianco e nero dove la coppia – sposata dal 2018 – posa con i due bebè in braccio.

“Siamo estasiati dall’arrivo dei bambini nella nostra famiglia” scrive. “E siamo enormemente grati a tutti per i tanti auguri ricevuti dopo l’annuncio”.  

I due piccini – non sappiamo se sono fratellini di sangue – sono arrivati dopo una serie di false partenze che Chasten aveva addirittura descritto come “odissea emotiva. Pensi di esserci: e poi ci sono dei problemi e il bimbo scompare”. È infatti più di un anno che i coniugi tentano di adottare e per farlo hanno dovuto compilare fior di questionari per descrivere la solidità dei loro valori familiari. 

Gramsci, mare e famiglia. L’educazione italiana di Pete Buttigieg, il candidato alla Casa Bianca

di SIMONETTA FIORI

05 Febbraio 2020

Laureato ad Harvard, figlio di Joseph, professore di letteratura con remote origini maltesi (nonché traduttore delle opere di Gramsci negli Stati Uniti), Pete è un ex veterano, eletto a 29 anni sindaco di South Bend, in Indiana. Una cittadina all’epoca considerata una delle tante morenti degli Stati Uniti, da lui abilmente rilanciata: trasformando gli ex stabilimenti della casa automobilistica Studebaker in un centro di elaborazione dati così raffinato da attirare l’attenzione di Code For America, non profit impegnata nella digitalizzazione delle amministrazioni locali Usa.

Il trionfo di Buttigieg spiazza i democratici: “Sono come Obama”

dal nostro corrispondente FEDERICO RAMPINI

05 Febbraio 2020

Nel 2019 Buttigieg è poi riuscito a imporsi a livello nazionale come uno dei volti più noti della nuova classe politica dem correndo le primarie per aggiudicarsi la gara alla Casa Bianca. Figura decisamente di rottura, primo candidato dichiaratamente gay a correre per la presidenza è un uomo di profonda fede, che ha ripetuto più volte: “Dio non appartiene al partito repubblicano”. Nonostante un discreto successo nei sondaggi, è stato uno dei primi ad abbandonare la corsa, appoggiando la candidatura di Joe Biden e aiutando poi Kamala Harris a prepararsi ai dibattiti, impersonando il suo rivale, il vicepresidente Mike Pence, già governatore del suo Stato, l’Indiana.

In quel periodo suo marito Chasten e il marito di Harris, Doug Emhoff sono diventati grandi amici. Uniti dal ruolo “anomalo” di “sposi” di eminenti politici. Una volta eletto, Biden lo ha premiato affidandogli il delicato ministero dei Trasporti. 

Buttigieg aveva annunciato il completamento del “dossier cicogna”, come lo aveva definito, lo scorso agosto. Per le famiglie Lgbtq d’America, una grande vittoria. Una svolta di immagine che secondo gli attivisti, contribuirà a rivisitare i pregiudizi nei confronti delle coppie omosessuali, e degli uomini gay che tentano la strada della paternità.

Donne e minoranze, ma soprattutto moderati: così la squadra di Biden governerà l’America

dal nostro corrispondente

Federico Rampini

21 Dicembre 2020

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