MILANO – Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta torna a colpire sullo smart working. Dopo essersi espresso con forza a favore di un rientro dei lavoratori pubblici in presenza, Brunetta ha rincarato oggi la dose durante il question time alla Camera. “Il lavoro agile può servire nell’emergenza ma non può essere il lavoro del futuro, proiettarlo nel futuro mi sembra un abbaglio”, ha detto. “Oggi chi fa lavoro agile non ha un contratto specifico, non ha obiettivi, non ha tecnologie, in più non c’è sicurezza, vedi il caso del Lazio, insomma è un lavoro a domicilio all’Italiana”, ha detto ancora Brunetta.
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di
Rosaria Amato
04 Settembre 2021
“Abbiamo il Pnrr, abbiamo la digitalizzazione, abbiamo cambiato il modo di fare i concorsi pubblici, abbiamo in programma l’interoperabilità delle banche dati e il passaggio al cloud”, ha proseguito ancora il ministro, citando però anche esperienze positive di lavoro agile: “Il lavoro da remoto ha funzionato durante il lockdown dove era già regolato e strutturato con una piattaforma digitale già esistente ed è il caso dell’Inps”.