POZZUOLI – “Cari ragazzi, curate le cicatrici, il dolore si può lenire”. Le ferite, che danno sofferenza e vi sembrano insuperabili, non vi impediscano di costruire una nuova strada. È all’insegna della speranza di nuove chance, con questa esortazione che focalizza una giornata dedicata a virtuosi progetti di inclusione sociale, che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha salutato calorosamente i ragazzi del carcere minorile di Nisida.
La visita del presidente Mattarella tra i ragazzi di Nisida e al Rione Terra
di
Conchita Sannino
11 Settembre 2021
Due tappe, Nisida e Pozzuoli. Con i protagonisti dell’esperienza battezzata “Puteoli Sacra” che il Capo dello Stato e la ministra della Giustizia Marta Cartabia hanno voluto visitare e toccare con mano: prima nell’istituto penitenziario minorile napoletano , su invito del direttore Gianluca Guida , e poi nella cattedrale dell’antico Rione Terra di Pozzuoli tornato di recente al suo splendore. A Nisida, ad accogliere il presente il sindaco di Napoli Luigi de Magistris e a Pozzuoli, a fare gli onori di casa il primo cittadino Vincenzo Figliolia.
(siano)
Ma non é solo dal recupero di pietre, arte, dipinti che è stata motivata questa trasferta del Presidente, nel giorno speciale del ventennale della strage delle Twin Towers. Mattarella e Cartabia hanno infatti voluto valorizzare il progetto grazie al quale il cappellano di Nisida, don Gennaro Pagano, e il Centro Regina Pacis, hanno coinvolto in qualità di “allievi”, “guide” e “collaboratori” di percorsi culturali sia minori dell’area penale, sia un gruppo di detenute del vicino carcere femminile di Pozzuoli.
Don Gennaro è artefice, insieme a tutti i laici e religiosi che collaborano al progetto, di una esperienza che si chiama “Cittadella dell’inclusione”. Sono minori, disabili, donne vittime della tratta. Nella cattedrale, ad attendere il Presidente e la ministra, oltre al vescovo Gennaro Pascarella, ci sono circa cinquanta persone. Da alcuni bambini a rischio, figli di detenuti, agli adolescenti e alle donne, che in base ai loro profili e alle rispettive situazioni sono stati tutti direttamente coinvolti nel progetto di “Puteoli Sacra”.
E non è mancata la presenza dei lavoratori della Whirlpool che hanno fatto consegnare al Presidente una loro lettera, così come hanno fatto i disoccupati del movimento “7 novembre”.