Napoli-Juventus 2-1: nel festival degli errori decide Koulibaly, bianconeri a picco

Read More

NAPOLI – Vittoria in rimonta (2-1) nel secondo tempo sulla Juventus e primo posto per il Napoli, che ha cancellato con i gol di Politano e Koulibaly la rete subita a freddo da Morata, su uno svarione di Manolas. È stata la panchina lunga a fare alla distanza la differenza, con gli azzurri che hanno pagato un dazio minore all’emergenza rispetto agli avversari, già staccati dopo appena tre giornate di 8 punti in classifica.

<<La cronaca della gara>>

Una raffica di calci d’angolo

Spalletti e Allegri hanno avuto un approccio alla partita completamente diverso, anche se Napoli e Juventus si sono presentate in campo allo stadio Diego Armando Maradona con un avversario in più da affrontare: l’ormai solita emergenza post Nazionali, che aveva complicato la vigilia d’entrambe le squadre e messo fuori gioco più di un protagonista. Ma il tecnico azzurro non s’è scomposto davanti alle difficoltà (in primis a metà campo, con il cambio obbligato del modulo e il frettoloso esordio tra i titolari di Anguissa) e ha ordinato lo stesso alla sua squadra di partire con la lancia in resta, mentre dall’altra parte il suo collega bianconero ha optato per un approccio più umile: difesa bassa, minimi spazi tra i reparti e chance offensive affidate quasi soltanto al contropiede. Insigne e compagni sono stati dunque anche invitati dagli avversari a venire in avanti, ingolositi oltretutto dal colpo di testa di Politano che dopo appena venti secondi ha spaventato Szczesny e eccitato i 25 mila tifosi presenti in tribuna. Ne sono venuti così fuori dieci minuti di assedio, culminati in una raffica di calci d’angolo.

Il primo errore è di Manolas

Ma la Juve si è stretta intorno ai suoi pretoriani della difesa e ha superato il momento più difficile, con Chiellini e Bonucci che si sono trovati perfettamente a loro agio nelle mischie. Dall’altra parte è arrivato invece il clamoroso errore in disimpegno di Manolas, che ha regalato un assist involontario a Morata e l’ha messo nelle condizioni di battere facilmente Ospina (10′), gelando in modo beffardo l’entusiasmo dello stadio Maradona e della squadra di Spalletti. Il Napoli ha infatti accusato il colpo e nei minuti successivi è riuscito solo a conservare una sterile supremazia territoriale, andando però a sbattere con poca fantasia contro il bunker bianconero. Gli spazi diventati ancora più stretti hanno reso la vita difficile soprattutto a Osimhen, che non è quasi mai riuscito a sprigionare la sua rapidità. I pericoli per Szczesny sono stati di conseguenza pochi e l’attaccante nigeriano è riuscito ad arrivare al tiro soltanto con colpo di testa telefonato, come la conclusione dalla distanza di Bernardeschi che poco dopo ha impegnato sul fronte opposto Ospina. Assai più difficile nel finale del tempo la parata in uscita del portiere colombiano su Kulusevski, liberato in area da un altro disimpegno senza senso di Insigne. La tensione in campo è salita con le ammonizioni per Elmas e Locatelli, subito prima del tiro dal limite di Koulibaly (attento Szczesny) che ha accompagnato le due squadre negli spogliatoi.

L’incertezza di Szczesny

Premiato a metà gara il pragmatismo di Allegri, mentre Spalletti è stato costretto nell’intervallo ad accentuare l’assetto già offensivo del Napoli con l’ingresso di Ounas, schierato al posto di Elmas nel ruolo di trequartista. Ma questa volta la mossa si è rivelata azzeccata e a furia di insistere gli azzurri hanno trovato il gol del pareggio (12′) con Politano, pronto ad avventarsi di destro su una respinta di Szczesny – su un tiro non irresistibile di Insigne – e a infilare il pallone in rete da posizione difficile. Soltanto di rabbia la reazione della Juve, che ha quasi pescato il jolly con un diagonale dalla grande distanza di McKennie. L’assalto a quattro punte dei padroni di casa è però continuato e Szczesny ha tremato altre due volte sugli assalti di Insigne e Mario Rui, imprecisi al momento della conclusione.

Kean ‘completa’ l’opera, e Koulibaly non perdona

Ma a mettere più in difficoltà i bianconeri sono stati i ritmi elevati del Napoli, con Spalletti che ha potuto attingere forze fresche dalla sua panchina, a differenza di Allegri. Lozano ha preso il posto di Politano per l’assalto finale e subito dopo è entrato pure Zielinski, stavolta però per un infortunio al polpaccio che ha messo ko il generoso Insigne. Un missile alla mezz’ora di Fabian Ruiz ha sfiorato la traversa e il finale è stato tutto degli azzurri, con la Juventus ormai evidentemente alle corde. Per ironia della sorte si è rivelato addirittura controproducente l’ingresso di Kean, che ha fatto soltanto il difensore aggiunto e ha innescato senza volerlo la carambola del raddoppio di Koulibaly (40′), il più pronto di tutti a ribattere in rete la respinta di Szczesny. Secondo gol, vittoria e primato in classifica.

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.