“Ressa e scelte tardive”: L’ultima lite a scuola è sul Green Pass per i genitori

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“Giusto così, va chiesto anche a me”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a un hostess quando anche a lui è toccato mostrare il Qr Code per entrare a un convegno. Ma sul Green Pass nella scuola, di cui Bianchi si è fatto promotore, è ancora un tiro incrociato. L’ultimo scontro riguarda la norma contenuta nel decreto approvato giovedì sera dal Consiglio dei ministri, ovvero l’obbligo di mostrare la Certificazione verde per chiunque entri negli istituti scolastici, dall’asilo in su. Esclusi solo gli alunni, minorenni e maggiorenni, compresi invece non solo i fornitori o il personale delle mense ma pure tutti i genitori che devono stare qualche ora assieme ai loro figli più piccoli per l’inserimento al nido, o affacciarsi in segreteria per perfezionare l’iscrizione alle elementari, o andare a colloquio con i prof, portare una merenda dimenticata o un foglio protocollo o semplicemente lasciare i bimbi in cortile.

“Come si fa a gestire un obbligo annunciato a nidi già iniziati e a pochissimi giorni dall’avvio della scuola? E se un ragazzo si sente male e un genitore non ha il pass che deve fare? Correre in farmacia per un tampone? E tutti quelli che non riescono a scaricarlo per problemi tecnici?” attacca Pinella Crimì del Forum delle associazioni familiari.

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A Viareggio come a Roma o a Genova il pass negli asili veniva già chiesto, con qualche problema per gli esclusi. A Napoli, davanti al Convitto, si è creata una protesta di genitori capitanata da un prof universitario, Guido Cappelli, papà di un bimbo delle elementari e firmatario degli appelli No Green Pass, escluso dalla scuola dove doveva firmare alcuni moduli. La protesta è diventata denuncia perché a ieri mattina il decreto non era ancora legge visto che in Gazzetta ufficiale non ve ne era traccia.

E da lunedì, quando mezza Italia tornerà a scuola, sostiene il leader dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, “ci saranno enormi problemi di controllo”: “All’uscita si creeranno assembramenti in massa, o dentro o sui marciapiedi” perché a differenza di ristoranti e locali, l’afflusso di persone nelle scuole si concentra “tutto nello stesso momento”. “Il governo ha scaricato la responsabilità sulle scuole mentre doveva procedere all’obbligo vaccinale”, attacca pure Francesco Sinopoli della Flc Cgil. Anief annuncia un ricorso e uno sciopero per il 13, per lo Snals l’estensione del Green pass comporta “nuovi impegni sulle spalle dei presidi, già gravati da mancanza di aule e di personale”.

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Ma per Bianchi, che difende la scelta, il problema non c’è: “Nessun assembramento, ci sono sempre stati i genitori che hanno portato i bambini alle porte della scuola. Chi, poi, deve fare un’entrata nella scuola, perché deve parlare o fare degli incontri, lo deve fare nella tutela di tutti: i grandi devono proteggere i piccoli che non possono vaccinarsi”. D’accordo con lui anche la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish): “Ci vuole responsabilità, soprattutto là dove ci sono alunni fragili con difficoltà”.

A controllare i pass a mamme, papà, nonni e tate ci sarà il personale Covid delle scuole, per i cuochi saranno i datori di lavoro delle mense, mentre per maestri e prof tocca ai presidi. La nuova piattaforma per la verifica del Pass del personale è pronta, collaudata dal 4, debutterà proprio lunedì: il preside o un suo delegato si collegherà al sito del ministero con credenziali riservate e sul profilo della scuola potrà immediatamente verificare ogni giorno lo stato di validità della Certificazione di tutto il personale con un semaforo verde o rosso. In questo secondo caso scatteranno le verifiche.

La buona notizia: a oggi più del 93% del personale ha ricevuto almeno una dose e quasi sempre anche un Green Pass. Tra i ragazzi tra i 12 e i 19 anni più del 60% si è vaccinato: “Un dato straordinario, sulla scuola siamo in una fase nuova” dice soddisfatto il ministro della Salute, Roberto Speranza.

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