Napoli, Manfredi vola con il 48% ma è record di indecisi e astenuti

Read More

NAPOLI – Un Pd in cerca di riscatto, dopo dieci anni d’opposizione in Comune. Il Movimento 5 Stelle che si tiene stretta l’unica roccaforte italiana e spera almeno stavolta di sfondare nel Palazzo di città. E un centrodestra indebolito, ormai scosso anche dallo choc delle liste soppresse. Così è inevitabile che monti a Napoli, due lustri dopo, una certa aria di riscossa intorno all’opa lanciata sulla poltrona di sindaco da una variegata alleanza giallorossa.

Letta, Conte, Speranza, ma anche Renzi, il mondo eterogeneo di De Luca, qualche inserto “azzurro” Forza Italia. Tutti saldati intorno alla figura di Gaetano Manfredi, ex rettore e soprattutto ex ministro del Conte II. Una spinta che emerge netta nel sondaggio realizzato da YouTrend per Gedi.

Manfredi è al 48,2 per cento. In quarta posizione Alessandra Clemente, unica donna, la più giovane, già assessore, con un forte profilo antimafia. 

Riuscirà l’ex ministro a sconfiggere al primo turno Catello Maresca, l’ex pm anticamorra di 22 punti sotto, oggi sorretto soprattutto da Fi? O sarà Antonio Bassolino, sindaco di più rosee stagioni, a finire al ballottaggio? Se però, dopo il voto del 3 e 4 ottobre, fosse duello Manfredi – Maresca, quasi il 70% (il 69,2% ) sceglierebbe l’ex rettore, meno della metà ( 30,8,) il magistrato. 

Già da settimane, l’ingegnere che si candida a subentrare con aria professorale alla bandana arancione di Luigi de Magistris, esibisce sui tre avversari principali il vantaggio a due cifre. Maresca è arenato al 26,2. Simmetrica distanza tra le coalizioni: 53, 9 contro il 23,4. Ma un’integrazione è d’obbligo: il distacco potrebbe rivelarsi anche più profondo, dopo la bocciatura di quattro formazioni, a destra. Dove Fdi (7,8) ha comunque superato Lega (6,4) e Fi (3,9).

Maresca ha perso (a meno di verdetti in extremis) proprio la lista del Carroccio, due civiche e quella del partito animalista (un terremoto avvenuto dopo che il sondaggio era stato già elaborato). Chi ne coglierà i frutti?

“Non è facile prevederlo – spiega Lorenzo Pregliasco, da YouTrend – Da un lato, è possibile la vittoria al primo turno del centrosinistra, esito che non appariva scontato; dall’altro, questo vuoto in casa di Maresca potrebbe dare energie a Bassolino. Il quale, va detto, è il candidato con più valore aggiunto. Il voto sulla sua candidatura è di oltre 5 punti avanti sulle liste. Come se avesse l’appeal di un outsider, il che potrebbe apparire paradossale, considerato il profilo”.

La corsa di un (ex) leader della sinistra napoletana, per quasi un ventennio tra Comune, Regione e Ministero del Lavoro, vale 17,4. Mentre lentamente risale l’unica donna, Clemente, al 7,4: penalizzata dal lacerato movimento Dema, e in grado di trascinare un po’ più in là le liste.

L’altra partita sarà sul peso dei maggiori alleati: Pd e 5S. I dem vengono dalla débâcle storica del 2016: precipitarono all’11, 6,oggi sarebbero al 15,4. Ancora poco per puntare all’autonomia del futuro sindaco dalla longa manus del governatore De Luca. Mentre il M5s mantiene il legame col territorio: 28 per cento. Non solo.

“Napoli è l’unica grande città in cui Conte tocca quota 53 di gradimento, un po’ più su di Draghi, che invece nelle altre città arriva a punte del 70”, annota Pregliasco. Il neoleader pentastellato è il più popolare, visto dalla capitale del sud. Dove le urne reali faranno poi i conti col rischio astensione. Per il ballottaggio, cinque anni fa, andò a votare solo il 35,9% dei napoletani.

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.