Rifiuti, Roma peggio di Bangkok: per ‘Time Out’ è la capitale più sporca al mondo. E Zingaretti nomina il commissario sull’emergenza

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Tutto pronto, oggi la giunta regionale di Nicola Zingaretti nominerà il commissario sull’emergenza rifiuti e toglierà di fatto la gestione della spazzatura all’amministrazione comunale guidata da Virginia Raggi e dalla giunta M5s.

Top secret sul nome e ci sono ancora alcuni passaggi burocratici da risolvere prima della firma, ma non sarà un commissario di nomina politica proveniente dal Pd o altri partiti, la Regione nominerà una figura manageriale di lungo corso, che dovrà individuare al posto della giunta comunale M5s un’area in cui realizzare la discarica per smaltire i rifiuti della capitale.

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Di fatto è un commissariamento del Comune e, in questi giorni di campagna elettorale, la giunta M5s non l’ha presa bene: “È un’azione politica – spiega l’assessora comunale ai Rifiuti Katia Ziantoni – mancano pochi giorni alle elezioni e non vi sono aree idonee all’interno dei confini di Roma. Non so il commissario cosa possa inventarsi, a meno che non voglia tornare sulle stesse aree: Monte Carnevale, Malagrotta e Falcognana. È solo un modo per dire che l’amministrazione non ha fatto le scelte giuste e non ha preso le decisioni”.

Polemiche a parte, la nomina arriva proprio quando la Città Eterna aggiunge un altro poco invidiabile tassello che la pone alla stregua delle capitali dei paesi in via di sviluppo.

Roma è infatti considerata la capitale più sporca al mondo, peggio di Bangkok in Thailandia, a dirlo è un sondaggio pubblicato da Time Out, nota rivista di New York specializzata in viaggi.

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Il sondaggio è stato effettuato su un campione di oltre 25 mila turisti in tutto il mondo: il voto è stato quasi unanime, più del 55% degli intervistati ha scritto Roma al primo posto fra le capitali più sporche e meno ecocostenibili soprattutto per le condizioni dei locali e della vita notturna, ma anche per il mantenimento delle aree verdi e dei parchi.

Un primato che fa il paio con un altro poco invidiabile tassello e punto chiave del programma elettorale dei M5s, la mobilità: in base al dossier 2020 della società di consulenza internazionale Inrix, a Roma ogni abitante perde ogni anno 254 ore immobilizzato nel traffico. Dietro solo a Bogotà, capitale della Colombia, altro paese in via di sviluppo come la Thailandia.

Non consola il fatto che in questa classifica Dublino sia al terzo posto o che Parigi sia al quarto: il punto è che Roma sta collezionando primati negativi e da oggi è necessario un commissario per la gestione dei rifiuti cittadini, riconosciuta come una questione emergenziale anche dal Tar a cui il Comune aveva fatto ricorso per evitare il commissariamento.

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La giunta M5s punta il dito sulla Regione amministrata dal Pd (con il M5s): “È solo una mossa politica, i commissari non hanno mai risolto un problema – conclude l’assessore Ziantoni – l’ultimo nel 2012 voleva fare la discarica a Corcolle confinante con Villa Adriana. La transizione ecologica esiste solo sulla carta in questa regione perché transizione ecologica significa avere impianti a supporto invece hanno bloccato un impianto multimateriale che avevamo previsto a Rocca Cencia”.

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