Saman Abbas, lo zio arrestato a Parigi: è accusato di aver ucciso la ragazza e di aver fatto sparire il corpo

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Lo zio di Saman Abbas, Danish Hasnain, è stato arrestato questa mattina in periferia di Parigi. Il pachistano è stato bloccato dalla polizia francese, in esecuzione di un mandato di arresto europeo, rintracciato in collaborazione con i carabinieri del nucleo investigativo di Reggio Emilia. Hasnain è uno dei cinque parenti della 18enne indagati per l’omicidio. E’ ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Il cugino Ikram Ijaz era già stato arrestato. La giovane si era ribellata a un matrimonio forzato in patria ed è scomparsa da Novellara dal 30 aprile.

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L’arresto

Danish Hasnain non aveva documenti con sé quando è stato controllato, ma sarebbe stato riconosciuto da un neo sul volto. Per arrestare lo zio di Saman Abbas la polizia francese, d’intesa con i carabinieri di Reggio Emilia, ha fatto irruzione in un appartamento della periferia di Parigi, dove il pachistano indagato per l’omicidio della nipote diciottenne si trovava con alcuni connazionali, estranei all’accaduto. Sarebbe stato individuato e rintracciato attraverso il monitoraggio di profili social, con utenze non a lui riconducibili.

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Il ruolo dello zio nella vicenda

Secondo le indagini Saman Abbas sarebbe stata assassinata la notte tra il 30 aprile e il primo maggio scorsi per aver rifiutato un matrimonio che era stata combinato dalla sua famiglia con un parente molto più grande di lei in Pakistan. Il delitto sarebbe stato commesso materialmente appunto dallo zio Hasnain, con l’autorizzazione dei genitori della vittima Shabbar Abbas e Nazia Shaheen e la complicità dei cugini della ragazza cugino Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq.

Gli altri familiari

Dopo la morte di Saman il padre e la madre fuggirono in aereo con un volo in partenza da Milano e diretto in Pakistan. Anche lo zio e i cugini fecero perdere le loro tracce qualche giorno dopo l’omicidio portando con loro il fratello minore. Durante la fuga la polizia di frontiera li fermo al confine con la Francia trattenendo soltanto il minorenne e lasciando andare gli altri. Una volta scattate le ricerche il primo ad essere arrestato fu Ikram Ijaz fermato in Francia mentre si trovava su un autobus che lo avrebbe portato in Spagna. Per gli altri protagonisti della vicenda le ricerche sono proseguite sia per l’accusa di omicidio aggravato che di occultamento di cadavere. Il corpo di Saman, infatti, non è mai stato ritrovato nonostante mesi di ricerche a Novellara (dove viveva la famiglia) e nelle campagne circostanti.

La testimonianza chiave del fratello

Le fasi precedenti e successive al delitto sono state ricostruite grazie alla testimonianza del fratello minore della ragazza che sentito dai magistrati ha svelato i retroscena della scoparsa della sorella. Il 30 aprile pomeriggio ci sarebbe stata uno riunione per stabilire come assassinare Saman. Durante l’incontro – ha detto il 16enne – uno dei partecipanti disse: “Io faccio piccoli pezzi e se volete la porto anch’io a Guastalla, e la buttiamo là, perché così non va bene”.

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