Confindustria, Draghi: “Crescita intorno al 6%, speriamo sia duratura”. Bonomi: “Speriamo continui con attuale esperienza”

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MILANO – “La sfida per il governo – e per tutto il sistema produttivo e le parti sociali – è fare in modo che questa ripresa sia duratura e sostenibile. Dobbiamo evitare i rischi congiunturali che si nascondono dietro questo momento positivo; preservare buone relazioni industriali, perche’ assicurino equita’ e pace sociale; e accelerare con il nostro programma di riforme e investimenti, per migliorare il tasso di crescita di lungo periodo dell’economia italiana”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo intervento all’assemblea di Confindustria spiegando che la prossima nota di aggiornamento al Def prevederà una crescita per quest’anno “intorno al 6%”. “Il governo non ha intenzione di aumentare le tasse”, ha rimarcato l’ex presidente Bce.

“Su bollette cancelleremo oneri di sistema per l’ultimo trimestre”

Tra i molti temi toccati, il presidente del Consiglio ha anticipato l’intervento che verrà varato probabilmente oggi in cdm per scongiurare gli aumenti delle bollette legati all’incremento del costo dell’energia. “In assenza di un intervento del
governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricita’ potrebbe salire del 40 per cento, e quello del gas del 30 per cento. Per questo abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricita’ per le famiglie e le piccole imprese. Discuteremo del provvedimento oggi in Cdm”. “Si tratta complessivamente – ha aggiunto –  di un intervento di oltre 3 miliardi, che fa seguito a quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno”.

Bonomi: “Speriamo che Draghi continui con attuale esperienza”

Si è aperta invece con grandi parole di elogio per il presidente del Consiglio Mario Draghi l’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Bonomi ha detto di augursi che il premier, salutato dalla platea con una lunga standing ovation,  “continui a lungo nella sua attuale esperienza” e ha avvertito: prosegua “senza che i partiti attentino alla coesione del Governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale”. Il presidente di Confindustria ha definito Draghi, uno degli “uomini della necessita”, diverso dagli “uomini della provvidenza” come chi ha dato vita a “un regime ventennale di oppressione” e dagli “uomini del possibile”, quelli del “calcio alla lattina”, del “rinvio eterno”.

Parole di elogio anche per il generale Figliuolo.  “La mano ferma con cui è stata ridenita e accelerata la campagna vaccinale ci ha, in pochi mesi, condotto a una percentuale di vaccinati sulla popolazione che nei primi mesi dell’anno appariva fuori portata. Anche per merito dell’opera instancabile del Generale Figliuolo, cui vanno i nostri più calorosi ringraziamenti”, ha ricordato Bonomi.

“Basta rinvi i sulle riforme, no a chi flirta con i no vax”

Dal presidente di Confindustria è arrivato un invito ad andare avanti con le riforme. “Bisogna farle adesso.
Basta rinvii, basta giochetti, basta veti. Davvero basta”, ha avverto Bonomi, esprimendo la “preoccupazione” per il cronoprogramma per le riforme legate al Pnrr che “rischia di slittare”. Per gli industriali “è una strada profondamente sbagliata quella del gioco a risiko delle bandierine del consenso effimero”. Confindustria “si opporrà a tutti coloro che vorranno intralciare il precesso delle riforme”; ” A chi flirta con i no vax invece di pensare alla sicurezza di cittadini e lavoratori, come a chi pensa che questo Governo è a tempo”

Il lavoro riparte. Allarme per la giungla dei mille contratti

di

Valentina Conte

20 Settembre 2021

L’appello ai sindacati: “Facciamo un patto per l’Italia”

Bonomi nel suo intervento ha rivolto anche un appello ai sindacati. “Facciamolo almeno noi un vero Patto per l’Italia”, ha detto rivolgendosi “direttamente ai leader” di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri. “Luigi, Maurizio, Pierpaolo, noi non siamo partiti in lotta, noi abbiamo un grande compito comune. Di fronte ai ritardi e alle sempre più gravi fratture sociali della nostra Italia, lavoro e impresa hanno una grande sfida: costruire insieme accordi e indicare strade e strumenti che la politica stenta a vedere”, ha detto Bonomi, indicando tre “esempi concreti” su cui partire: sicurezza sul lavoro, politiche attive e smart working.

Su Fisco pochi i 3 miliardi, non si tagli solo Ipref

“Sul Fico abbiamo innanzitutto una preoccupazione. Continuiamo a leggere che il Governo avrebbe a disposizione solo 3 miliardi, per la riforma tributaria. A noi il deficit e il debito pubblico illimitato non sono mai piaciuti. Però su questo bisogna avere le idee chiare. Abbiamo dato oltre 3 miliardi negli ultimi 4 anni ad Alitalia fallita e alla piccola compagnia che nasce ora”, ha detto Bonomi dicendosi favorevole ad aggiungere ad un intervento sull’aliquota Irpef del 38%, un taglio del cuneo fiscale, la cancellazione dell’Irap, interventi per sostenere le imprese.

“Quota 100 un furto ai danni a soggetti fragili. Basta così”

Bonomi si è espresso duramente su quota 100, definita: “un furto ai danni dei soggetti fragili del nostro welfare squilibrato, e può e deve davvero bastare così”:”L’intervento sulla previdenza non può risolversi in una quota 100 travestita, applicata magari ai 63enni invece che ai 62enni. Se volete un confronto su agevolazioni per i soli lavori usuranti, parliamone pure. Ma usuranti davvero, non l’ennesima salvaguardia dopo la raffica adottata in questi ultimi anni, che nulla aveva più a che fare nè con gli esodati della fornero, nè con lavori realmente usuranti”, ha aggiunto.

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