Roma-Udinese 1-0: decide Abraham, i giallorossi ripartono

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ROMA – Mentre abbandona il campo, nella testa di Lorenzo Pellegrini c’è solo il pensiero della sfida di domenica contro la Lazio che non giocherà. A questo derby da lavori in corso la Roma arriva perdendo il suo capitano e il suo miglior calciatore di questo avvio di stagione per un’ammonizione al 90′, la seconda della sua partita: una sbracciata esagerata, come forse esagerato è stato il cartellino che lo ha lasciato atterrito. “Voi dite esagerata, io dico ridicola”, ha ringhiato Mourinho alla fine. “Voglio capire se esistono i meccanismi legali per fare ricorso per averlo al derby”.

<< La cronaca della partita >>

Ma certo al derby la Roma arriva vincendo: l’1-0 sull’Udinese vuol dire restare nella scia del treno di testa nonostante l’inciampo di Verona. Grazie a un altro ragazzo fatto in casa. Il percorso di crescita è ancora in divenire: ma mentre Mourinho cerca di dare un’anima alla Roma, le ha trasferito già un cuore forte. Non è un caso se dopo 5 giornate l’unica ad essere sempre andata in vantaggio sia proprio la sua squadra. Stavolta, grazie a Riccardo Calafiori.

Come un filo che lega gli ultimi 45 anni della società, intrecciando indistintamente leggende come Agostino Di Bartolomei e Francesco Totti con la storia di un ragazzo di 19 anni senza curriculum e senza esperienza: nessuna altra squadra in Serie A può vantare una striscia così lunga e senza interruzioni di protagonisti nati e cresciuti in città. Il primo gol di Abraham all’Olimpico in campionato ha la fortissima impronta del terzino che poche ore prima Mourinho aveva punto nell’orgoglio in conferenza stampa: “Dai miei terzini mi aspetto sempre un po’ di più, ma ha 19 anni e pochissime partite di Serie A, per me è valido ma se prendete le squadre più forti di Serie A magari i loro allenatori dicono che non è così perché hanno due giocatori di esperienza nel ruolo”.

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Ha funzionato, se dopo mezz’ora o poco più ha messo in discesa una serata sin lì tostissima con una corsa che aveva qualcosa di epico. Nel coraggio di affrontare la fascia senza l’appoggio di compagni. Nella caparbietà di resistere agli attacchi del terzino Molina. E nella lucidità di trovare Abraham a centro area. In qualche forma, potrebbe ricordare la galoppata a tempo scaduto di Fabio Grosso contro l’Australia ai Mondiali del 2006: quella valse il rigore trasformato da Totti, questa un gol forse determinante per tenere la Roma aggrappata al treno di testa, dove tutti corrono forte. Non male per un ragazzo che a 16 anni poteva essere devastato da un infortunio al crociato scioccante, che aveva convinto anche Dzeko a mostrare una maglia col suo nome, dopo un gol. Il destino gli ha regalato una notte eroica proprio prima del derby. “Non deve spaventarsi per piccole cose, deve essere uomo, ma sono molto contento, è stato meno timido e ha fatto una cosa fantastica”. Ora, è solo derby. 

Roma-Udinese 1-0 (1-0)
ROMA
(4-2-3-1): Rui Patricio, Karsdorp, Mancini, Ibanez, Calafiori (24′ st Smalling), Cristante, Veretout, Zaniolo (29′ st El Shaarawy), Pellegrini, Mkhitaryan, Abraham (40′ st Shomurodov). (87 Fuzato, 63 Boer, 19 Reynolds, 24 Kumbulla, 42 Diawara, 55 Darboe, 59 Zalewski, 11 Perez, 21 Borja Mayoral). All.: Mourinho.
UDINESE (3-5-1-1): Silvestri, Becao, Nuytinck (34′ st Samardzic), Samir, Molina (17′ st Soppy), Pereyra, Walace, Makengo (40′ st Arslan), Udogie (34′ st Stryger Larsen), Pussetto (17′ st Beto), Deulofeu. (20 Padelli, 66 Piana, 87 De Maio, 2 Perez, 4 Zeegelaar, 8 Jajalo, 45 Forestieri). All.: Gotti.
Arbitro: Rapuano di Rimini
Reti: nel pt 36′ Abraham
Note – Angoli: 6 a 6 Recupero: 2′ e 4′ Ammoniti: Walace, Cristante e Calafiori per gioco scorretto. Espulso per doppia ammonizione Pellegrini. Spettatori: 29.593

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