Juventus-Chelsea 1-0, gol di Chiesa: i bianconeri si ritrovano

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TORINO –  È stata un partita giocata sul filo della ragione e del torto che la Juve ha vinto a ragione: scegliendo una strategia che al suo pubblico poco schizzinoso comunque piace, ha ribaltato a suo favore rapporti di forza che in tutta evidenza riteneva sfavorevolissimi visto che Allegri, rischiando di passare dalla parte del torto, aveva deciso di giocarsela in trincea e sui blitz di Chiesa e Bernardeschi, senza nulla concedere al confronto faccia a faccia, a niente altro che difesa e contropiede. Ha puntato sulla possibilità di avere a disposizione un pugno di occasioni, di concederne il minimo indispensabile all’avversario grazie all’occupazione massiccia del territorio difensivo (dopo una ventina di minuti, il modulo è diventato 5-3-1-1 e, dopo l’ingresso di Chiellini, 5-4-1) e sulla desuetudine delle squadre inglesi a scardinare casseforti difensive, visto che in Premier nessuno gioca così e che in Champions capita di rado. Se c’è riuscito lo Sheriff al Bernabeu, perché non avrebbe dovuto riuscirci la Juve contro il Chelsea a casa propria? Infatti, è andata. “Abbiamo fatto vedere lo spirito Juve”, dirà alla fine Chiesa, il match winner. “Non c’è mai stato nessun problema con Allegri, anzi, c’è grande sintonia: è solo che quando si va  un po’ così si fa un po’ di gossip”. 

<<La cronaca della gara>>

Chelsea supponente, Juve perfetta

Col passare dei minuti la ragione è passata tutta dalla parte di Allegri. Il Chelsea, che aveva assenze non meno pesanti di quelle bianconere (Kanté, Mount, James, Pulisic), s’è perso un titic titoc in principio supponente, poi svogliato e alla lunga nervoso perché non portava da nessuna parte, mentre la Juve il suo pugno di opportunità lo ha capitalizzato, per quando spesso il bianconero più avanzato fosse piazzato a non più di 40 metri da Szczesny finanche in fase di possesso palla. In questi casi si gioca sull’errore altrui: difensivamente la Juve non ne ha fatto mezzo, mentre due sbagli Kovacic hanno scatenato contropiedi juventini tra il 15′ e il 20′. Il primo l’ha malamente dissipato Rabiot, sul secondo Chiesa ha fallito di poco il diagonale dopo una lunga fuga. 

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Una manciata di secondi basta a Chiesa per colpire

La ragione è diventata ragionissima quando la ripresa era cominciata da 9″ appena e Chiesa, ispirato da Bernardeschi, aveva già staffilato un sinistro sotto misura nella porta di Mendy, circostanza che ha ulteriormente convinto la Juve che la strategia che era quella giusta e ha vieppiù irritato il Chelsea, ormai incapace di togliersi di dosso quella ragnatela, di trovare un ritmo diverso, una soluzione alternativa, una variabile studiata lì per lì. Gli inglesi hanno tenuto palla per il 65% del tempo, ma c’è un altro dato che racconta ancor meglio la faccenda: quelli della Juve hanno fatto 8 falli, quelli del Chelsea invece 18, segno che i bianconeri sono riusciti a recitare il loro copione con lucidità estrema mentre gli inglesi non ci hanno capito niente e hanno messo i piedi un po’ a casaccio, che ci fosse un pallone o un avversario da prendere a calci. Se poi si guardano le occasioni da gol, di fatto il Chelsea ne ha avuta una soltanto, un sinistro d’area che Lukaku ha sparato alle stelle al 38′ st. Parate dei portieri, zero.
Si potrà discutere dove possa portare, a lungo andare, questo modo di essere, ma è sul presente che Allegri sta lavorando ed è questo che la Juve in questo preciso istante può dare. Ricavarne il massimo non è forse un obiettivo ambizioso?

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Juventus-Chelsea 1-0 (0-0)
JUVENTUS (4-3-3):
Szczesny, Danilo, Bonucci, De Ligt, Alex Sandro, Locatelli, Bentancur (38′ st Chiellini), Rabiot (32′ st McKennie), Cuadrado, Bernardeschi (20′ st Kulusevski), Chiesa (32′ st Kean) (23 Pinsoglio, 36 Perin, 2 De Sciglio, 24 Rugani). All. Allegri
CHELSEA (3-4-2-1): Mendy, Christensen (4′ st Barkley), Thiago Silva, Rudiger, Azpilicueta (17′ st Loftus-Cheek), Jorginho (17′ st Chalobah), Kovacic, Alonso (1′ st Chilwell), Havertz, Ziyech (17′ st Hudson-Odoi), Lukaku (1 Kepa, 13 Bettinelli, 11 Werner, 17 Niguez, 31 Sarr). All. Tuchel.
Arbitro: Gil Manzano (Spagna).
Reti: nel st 1′ Chiesa.
Angoli: 8-1 per il Chelsea.
Recupero: 0 e 5′.
Ammoniti: Alonso, Ziyech e Cuadrado per gioco scorretto, Rudiger per proteste.
Spettatori: 19.934.

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