I recenti studi sulle impronte umane fossilizzate, trovate nel 2009 nel Parco nazionale delle sabbie bianche in New Mexico, hanno dato risultati che per i ricercatori sono molto importanti. Grazie all’analisi di alcuni semi trovati nel terreno è stato possibile accertare che quei segni risalgono a oltre 20mila anni fa. Questo permette agli studiosi di datare con più precisione l’arrivo dell’uomo nel continente americano. Guido Barbujani, genetista e professore dell’università di Ferrara, ha spiegato l’importanza di questa scoperta: “Avere una data precisa della colonizzazione del Nord America ci permette di avere un quadro più chiaro di quello che è successo dopo e quindi del perché gli esseri umani sono diversi fra loro. Le scoperte scientifiche non concludono un discorso, ne aprono altri”.
A cura di Sofia Gadici