Recovery, i sindaci del Sud: “I Comuni siano messi in grado di intercettare i fondi. O sarà un’occasione mancata”

Read More

L’allarme si allarga. “Come temevamo, il Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo rischia di diventare la grande occasione mancata per il Sud. Non solo i finanziamenti sono inferiori a quanto indicato dall’Unione europea (in base ai tre criteri del Pil, della disoccupazione e della popolazione si sarebbe dovuto stanziare il 68% e non il 40% e su questo punto è aperta una nostra petizione al parlamento europeo). Ma anche il 40%, come leggiamo oggi su Repubblica e come avevano già ipotizzato economisti come Gianfranco Viesti, meridionalisti come Pino Aprile e il vescovo di Napoli Domenico Battaglia, rischia di diventare del tutto teorico. E questo è un segnale preoccupante che si aggiunge alle manovre in corso per l’attuazione dell’autonomia differenziata”.

Pnrr, al Sud mancano 7 miliardi. I governatori: rifate i conti

di

Valentina Conte e Conchita Sannino

07 Ottobre 2021

Disuguaglianze e Pnrr, scrivono i 500 sindaci della Rete Recovery Sud, la comunità che più volte – già a Roma, a Napoli e in altre città – ha manifestato contro l’iniqua distribuzione dei fondi. E la necessità di una vigilanza viene espressa anche dall’ex presidente del Consiglio, il leader del M5S Giuseppe Conte, durante il suo tour nell’agrigentino, per le amministrative: “Una parte cospicua dei fondi del Pnrr deve andare al Meridione. Sarebbe una follia con questa montagna di miliardi non riavviare e consentire al Paese di poter correre, coniugando crescita economica e sociale. No al divario fra Nord e il Sud. Una parte cospicua dei fondi devono essere garantiti al sud e il movimento cinque stelle farà in tutti i modi che vadano al Sud”.

L’ex premier non nasconde tuttavia criticità e ricorda il tema dell’adeguatezza delle classi dirigenti del Meridione su un terreno che sarà cruciale per il futuro. “Poi ci sono dei problemi concreti: bisogna saperli spendere – sottolinea Conte – Quello che è successo qui, con 31 progetti per l’agricoltura, bocciati per carenza di requisiti è molto grave e ci dice che ci sono delle amministrazioni territoriali che non sono in grado di spendere. Dobbiamo intervenire, questi soldi vanno spesi e non va sprecato neanche un euro”.

Recovery e Sud, il dovere di spendere

di

Alessandro De Nicola

07 Ottobre 2021

Ma sulle preoccupazioni registrate da Repubblica, interviene polemicamente anche la ministra Mara Carfagna. “Negli atti ufficiali del governo validati dalla commissione europea è scritto quello che ho ribadito infinite volte. In quelle carte c’è scritto che il 40% del Pnrr viene calcolato sulla quota territorializzabile delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza e il 40% delle risorse territorializzaabili risponde a 82 miliardi. Quindi è la scoperta dell’acqua calda, è una cosa che noi diciamo ormai da tanti mesi”.

La responsabile del governo per il Sud sostiene che il nodo vero adesso sarà “spenderli bene”. “Il problema non sono tanto le risorse: oggi ci sono gli 82 miliardi che si sommano agli 84 miliardi circa di fondi strutturali europei, e ai 73 miliardi del Fondo nazionale di Sviluppo e Coesione, e ai 13 miliardi e mezzo del programma europeo React Eu. Credo che dovremmo preoccuparci di come spendere queste risorse e soprattutto di spenderle bene e nei tempi prestabiliti, perché se non lo facciamo le perdiamo e consentiamo che il Paese sprechi un’occasione unica irripetibile di crescita e di sviluppo”. Ma anche su questo restano da sciogliere dubbi: quanti, e come saranno dislocati, dirigenti e tecnici di supporto il cui invio è già previsto negli enti locali per l’esecuzione del Pnrr?

Intanto la Rete Recovery Sud degli amministratori si mobilita, dopo il dossier di Repubblica. “Sosteniamo la battaglia dei governatori del Meridione perché siano rispettati almeno gli accordi sottoscritti a Roma con Ursula von der Leyen che prevedono il 40% al Sud – sottolinea Davide Carlucci, primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, nel barese, comune capofila della Rete – Ma ciò che chiediamo innanzitutto è che i Comuni vengano messi realmente in condizione di intercettare i fondi che saranno messi a bando, scongiurando il rischio di una forte penalizzazione che colpisca proprio i municipi meridionali, spesso in difficoltà nel reperire i fondi per i cofinanziamenti e per le progettazioni esecutive”.

Per questo, nei giorni scorsi, i 500 sindaci delle regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Molise, Abruzzo e Basilicata hanno scritto al ministro Franco e ai presidenti di Regione del Sud per chiedere, per le rispettive competenze, un finanziamento “destinato esclusivamente alla copertura finanziaria delle somme occorrenti per la redazione della progettazione e di quelle eventuali necessarie per l’approvazione dei progetti riguardanti interventi coerenti con i programmi del Pnrr”. 

Non a caso il sindaco portavoce Davide Carlucci, così come i colleghi Ernesto Magorno (primo cittadino di Diamante, in Calabria) Maria Grazia Brandara (Naro), Lorenzo Spinelli (Sammichele di Bari), Marta Petrusewicz (assessore nel comune di Rende), Tommaso De Palma (Giovinazzo), Simona Colotta (Oriolo), Pasquale Chieco (Ruvo di Puglia) e Olindo Terrana (direttore Gal Sicilia Centro-Meridionale) puntano il dito sulle “note difficoltà amministrative, finanziarie e di carenza di personale che attraversano gli enti locali territoriali, con particolare riguardo alla mancata dotazione progettuale per affrontare la partecipazione a bandi che saranno posti in essere dai competenti Ministeri e/o dalle Regioni”. Sono quei buchi che “non consentono la partecipazione attiva dei comuni, con il rischio di lasciarne moltissimi di essi privi dei potenziali benefici previsti dal Pnrr. 

Né tantomeno – evidenziano – “l’esiguo personale, di poca esperienza professionale, che si sta mettendo a disposizione a seguito del recente concorso per il reclutamento nella Pubblica amministrazione, potrà sopperire l’attuale scarsa dotazione del parco progetti di ciascun comune, praticamente inesistenti, nella stragrande maggioranza dei piccoli e medi comuni del Sud d’Italia”.

Related articles

You may also be interested in

Headline

Never Miss A Story

Get our Weekly recap with the latest news, articles and resources.
Cookie policy

We use our own and third party cookies to allow us to understand how the site is used and to support our marketing campaigns.