Green Pass obbligatorio in Italia: le linee guida, come ottenerlo e tutto ciò che c’è da sapere

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Dal 15 ottobre sarà necessario il Green Pass per accedere in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati, sia per i dipendenti che per i lavoratori autonomi. Una rivoluzione decisa dal governo Draghi, su cui l’esecutivo non intende fare deroghe, forte anche della copertura vaccinale: si punta al 90% di popolazione vaccinabile.

Dalla validità del Certificato verde alle esenzioni, dai tamponi alle sanzioni, dai controlli alla tutela della privacy, dalla sostituzione degli assenti allo smart working, proviamo a sciogliere i principali dubbi per i lavoratori e i datori di lavoro.

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Michele Bocci

10 Ottobre 2021

Come si ottiene il Green Pass?

La Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID si può ottenere dopo aver fatto la vaccinazione anti COVID-19 (in Italia viene emessa immediatamente sia alla prima dose sia al completamento del ciclo vaccinale), se si è negativi al test antigenico rapido nelle ultime 48 ore o al test molecolare (anche salivare) nelle ultime 72 ore (sempre a carico del lavoratore a prezzi calmierati tranne in quelle aziende che hanno deciso di finanziarli); se si è guariti dal Covid-19 negli ultimi sei mesi (e non ci si è ancora vaccinati). Si può scaricare o stampare dal sito dedicato (www.dgc.gov.it); attraverso il sito del fascicolo sanitario elettronico regionale; sull’app Immuni; con l’app IO; in farmacia o dal proprio medico. Per chi ha difficoltà il numero unico da chiamare è il 1500, attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Green Pass obbligatorio nella pubblica amministrazione

Un dipendente della Pubblica amministrazione senza Green Pass può lavorare? 

Dal 15 ottobre non potrà accedere al proprio posto di lavoro. Senza Green Pass per il dipendente scatterà da subito l’assenza ingiustificata e la sospensione dello stipendio, fino alla esibizione della Certificazione verde. Non ci saranno però altre conseguenze disciplinari e il lavoratore ha diritto alla conservazione del proprio posto di lavoro. Sono inclusi nell’obbligo anche i lavoratori addetti alla manutenzione, alle mense e ai bar interni agli uffici pubblici, i fornitori, i corrieri, i prestatori e i frequentatori di corsi di formazione. Sono esclusi invece gli utenti.

Deputati e senatori devono aver il Pass per entrare in Parlamento? 

Sì. Camera e Senato hanno approvato l’obbligo della Certificazione verde. Sarà valido anche per i politici che lavorano nei Comuni, nelle Regioni, nelle Province, negli enti locali.

Gli autisti di autobus e tram possono farne a meno? 

No, chi guida mezzi pubblici (ma pure taxi o Ncc) deve avere il Green Pass per salire in auto, bus, tram e metro per lavorare. A controllare la validità sono i datori di lavoro, dunque le aziende pubbliche e le cooperative per le quali lavorano. Ma non i passeggeri a bordo. Questi ultimi per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico locale devono avere solamente il biglietto: il Green Pass è richiesto solo sui trasporti a lunga percorrenza come aerei, traghetti e navi interregionali, treni Intercity o ad Alta velocità.

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Concetto Vecchio

08 Ottobre 2021

Green Pass nel settore privato

Un dipendente di un’azienda o di uno studio professionale può non avere il Pass? 

Anche in questo caso dal 15 ottobre nel caso in cui debba accedere al posto di lavoro dovrà obbligatoriamente avere il Green Pass. Nel caso in cui non lo possegga scatterà immediatamente l’assenza ingiustificata con la sospensione dello stipendio. Si avrà però diritto alla conservazione del posto di lavoro, al quale si potrà rientrare una volta dimostrato il possesso del Green Pass.

È possibile sostituire i lavoratori senza Green Pass?

Il decreto del governo prevede questa possibilità solamente per le piccole aziende, ovvero in quelle con meno di 15 dipendenti: il lavoratore può essere sostituito per un massimo di 10 giorni. Lo stipendio e ogni altro contributo andrà versato al lavoratore che sostituisce quello assente, che invece non avrà diritto allo stipendio.

Chi lavora in un negozio deve avere il Green Pass? E i clienti? 

Tutti i lavoratori degli esercizi commerciali devono avere la Certificazione verde. I clienti non devono averlo per fare shopping e non sono tenuti a chiedere ai negozianti se ne sono in possesso. Lo stesso vale per gli utenti di un servizio pubblico: non è necessario avere il pass se, ad esempio, bisogna andare al municipio per la registrazione di un documento. Il Green Pass come clienti è però richiesto in una serie di attività sociali, ludiche, ricreative: le sale interne di bar e ristoranti, le palestre, le piscine, le terme, le sale bingo, i congressi, le sagre o i parchi divertimento.

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Michele Bocci

09 Ottobre 2021

Green Pass obbligatorio anche per Partite Iva, i lavoratori autonomi e domestici

L’obbligo di Green Pass sul lavoro vale anche per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti? 

Sì, per tutti i lavoratori a prescindere dal loro contratto. Se al lavoratore autonomo è richiesto di recarsi in un luogo di lavoro il mancato possesso del Pass varrà come assenza ingiustificata e sarà dunque interrotta la retribuzione. Lo stesso vale per i liberi professionisti. Nel caso degli avvocati il Green Pass non è necessario per recarsi in tribunale (dove invece è richiesto per i magistrati, i procuratori e gli avvocati di Stato), ma è obbligatorio per lavorare nello studio professionale che si divide con altri colleghi.

Anche baby sitter, colf o badanti devono avere il Green Pass?

Sì. In questo caso il luogo di lavoro è considerato l’abitazione privata in cui svolgono il loro servizio. E i controlli spettano alle famiglie. Lo stesso vale ad esempio per maggiordomi, dog sitter, cuochi privati, giardinieri. Nel caso in cui una baby sitter debba accompagnare un bambino a un’attività sportiva dovrà averlo anche per accedere agli spogliatoi, come i genitori.

In caso di ristrutturazioni, traslochi o lavori in casa, anche idraulici e muratori devono avere il Green Pass? 

Sì. Ma in questo caso a controllare il Green Pass non sarà chi richiede il servizio, ma i datori di lavoro o loro delegati della aziende piccole o grandi per cui lavorano gli operai o i traslocatori. Non ci sono chiarimenti per chi lavora in proprio. Chi riceve in casa una di queste figure ha la facoltà di chiedere la Certificazione verde ma non è un obbligo né domandarla né mostrarla.

Green Pass obbligatorio e smart working

Chi non ha il Green Pass può chiedere di lavorare in smart working? 

No, non è ammesso. Se un dipendente già lavorava in smart working potrà ovviamente restarci in base alle disposizioni dell’azienda o dell’amministrazione. Il Green Pass non obbliga automaticamente il lavoratore a rientrare sul posto di lavoro ma qualora venga richiesto di tornare in ufficio allora bisognerà averlo.

Volontari e tirocinanti, come fare per il Green Pass

I volontari o i tirocinanti devono avere il Green Pass? 

Sì, il decreto prevede che chi svolge attività di volontariato o di formazione, anche con un contratto esterno, deve avere ed esibire il Green Pass per accedere al suo luogo di lavoro, sia esso pubblico o privato.

Green Pass Italia: come funzionano i controlli

Come avvengono i controlli?

La verifica verrà fatta all’ingresso degli uffici pubblici attraverso l’app “VerificaC19” scaricabile sugli smartphone o attraverso piattaforme ad hoc in uso alla Pubblica amministrazione (come quelle utilizzate ad esempio nelle scuole) e che via via verranno messe a disposizione soprattutto per grandi uffici. I controlli possono essere effettuati a tappetto, ogni mattina, a campione o a rotazione.

Chi controlla?

Le verifica è affidata al datore di lavoro o a un suo rappresentante che va delegato per iscritto. I controlli possono spettare dunque al capo ufficio, al legale rappresentante di una società, al dirigente apicale di un’amministrazione e così via. Possono essere anche affidati a vigilanti esterni sempre nel rispetto delle indicazioni, delle modalità e del rispetto della privacy stabiliti dalla norma. Ogni amministrazione e ogni azienda è libera di decidere in autonomia, purché il check avvenga, pena sanzioni. I controlli valgono anche per i lavoratori autonomi: i datori di lavoro possono essere i committenti, chi stipula contratti di collaborazione o di consulenza, i titolari di cooperative o società per cui prestano servizio. Nel caso, ad esempio, dei rider dovrebbero essere le aziende per cui lavorano a controllare la Certificazione verde.

A baby sitter, colf e badanti chi deve controllare il Green Pass? 

La verifica spetta alle famiglie che in questo sono i datori di lavoro. Per quanto riguarda i badanti o chi lavora con anziani è preferibile la versione cartacea del Green Pass per agevolare i controlli senza la necessità di usare smartphone e app.

L’impresa edile titolare di un cantiere deve controllare il Green Pass anche ai lavoratori di un’altra impresa in appalto?

La verifica del green pass va effettuata anche nei confronti dei lavoratori che accedono al luogo di lavoro di cui l’impresa ha la titolarità: quindi, anche i lavoratori dipendenti di altre aziende ovvero i lavoratori autonomi ai quali sono state affidate fasi lavorative.

Se il portiere di un condominio dipende da un’azienda esterna da chi deve essere controllato?

Non ci sono indicazioni al riguardo ma l’Anaci, associazione di amministratori a livello nazionale, consiglia agli amministratori di condominio di richiedere all’impresa da cui dipende il portiere una dichiarazione scritta sulla regolarità rispetto al Pass del loro dipendente. Può essere anche l’amministratore a verificare ma si attendono precisazioni.

Si può tenere traccia dei controlli?

Sì, si può tenere traccia della data e dell’orario della verifica, di chi ha effettuato il controllo e del suo esito (positivo o negativo senza ulteriori dati sensibili) ma non possono essere trattenuti documenti, certificati vaccinali, attestati di tamponi, certificati medici, copie dei Pass o qualsiasi altra informazione possa ledere la privacy del lavoratore.

Lavoratori senza Green Pass

Cosa rischia chi va al lavoro senza Green Pass?

Se i controlli sono all’ingresso il lavoratore non potrà accedere alla propria postazione: sarà segnata una assenza ingiustificata e gli verrà sospeso lo stipendio e ogni altro emolumento o contributo (compresi quelli per la pensione o la maturazione del Tfr). Fino al giorno in cui non si ripresenterà munito di Green Pass. Nel caso in cui i controlli siano a campione, se verrà trovato senza Certificazione dovrà pagare una multa tra 600 e 1500 euro e verrà allontanato dal posto di lavoro. Il contratto di lavoro non verrà interrotto in nessuno dei due casi.

Le multe possono essere cumulate se un lavoratore viene trovato più volte sprovvisto del Pass?

Sì. Se la violazione è reiterata, la sanzione può raddoppiata. Si attendono chiarimenti sull’importo: ovvero se la medesima sanzione può essere applicata per ciascuna giornata in cui è stata accertata la violazione. Lo stesso vale per i datori di lavoro negligenti.

Cosa rischia un datore di lavoro che non controlla? 

Il datore di lavoro negligente che non controlla il Green Pass di un lavoratore rischia una multa da 400 a mille euro. Anche il datore se è presente sul posto di lavoro deve avere il Pass. Si è in attesa di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri che chiarisca le modalità dei controlli. 

Un’azienda può subire controlli esterni?

Sì, gli accertamenti possono essere eseguiti dalle forze di polizia, dalle forze armate, dai pubblici ufficiali, dal personale ispettivo dell’azienda sanitaria locale e dall’Ispettorato nazionale del lavoro competente per territorio.

Chi non ha il Green Pass può essere messo in ferie dal datore di lavoro?

No. Chi è senza Green Pass deve essere segnato come assente ingiustificato. Un lavoratore può invece sempre chiedere un periodo di ferie, rientra tra i suoi diritti se ha maturato giorni sufficienti, per motivazioni personali che non sono oggetto di verifica.

Le esenzioni dal Green Pass

Chi non è tenuto a esibire il Green Pass?

Sono esclusi dall’obbligo di Green Pass i soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica; i cittadini che hanno ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) nell’ambito della sperimentazione Covitar fino al 30 novembre (poi servirà un nuova proroga del ministero della Salute o, in alternativa, una nuova decisione); le persone in possesso di un certificato di vaccinazione anti SARS-Cov-2 rilasciato dalle competenti autorità sanitarie della Repubblica di San Marino fino al 15 ottobre (è attesa nelle prossime ore la decisione sui vaccinati all’estero con sieri non autorizzati dall’Ema, le ipotesi sono due: riconoscimento tout court della somministrazione o vaccinazione eterologa con una nuova dose già approvata dall’agenzia del farmaco).

Bambini e minorenni, le regole

Sono sempre esclusi dall’obbligo di Pass per attività ludiche, ricreative o sportive i bambini con meno di 12 anni di età perché esclusi, fino ad ora, dalla campagna vaccinale: non esistono ancora vaccini anti-Covid autorizzati dall’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco) per questa fascia di popolazione.

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