Firenze, chiuse le indagini su Fondazione Open: il ruolo di Renzi, Boschi e Lotti, tutti indagati

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Finanziamento illecito ai partiti, traffico di influenze illecite e corruzione. Con queste accuse, ipotizzate a vario titolo nei confronti di 11 indagati, la procura fiorentina ha chiuso le indagini sulla Fondazione Open, la macchina da eventi che ha scandito l’ascesa di Matteo Renzi ai vertici della politica nazionale. Tra gli indagati lo stesso politico toscano, accusato di finanziamento illecito, insieme ad altri nomi di peso del Giglio magico come Maria Elena Boschi, Luca Lotti, l’imprenditore Marco Carrai e l’avvocato Alberto Bianchi. I pm Luca Turco e Antonino Nastasi hanno fatto notificare gli avvisi anche: Patrizio Donnini, Alfonso Toto, Riccardo Maestrelli, Carmine Ansalone, Giovanni Caruci, Pietro Di Lorenzo.

Fondazione Open, dalle carte giudiziarie sbuca la raffica di messaggi per avere udienza in Rai

di

Luca Serranò

13 Ottobre 2021

L’indagine della procura fiorentina ipotizza la natura di articolazione di partito di Open. A far partire gli accertamenti la plusvalenza da quasi un milione di euro che l’imprenditore Patrizio Donnini avrebbe ricavato con la cessione a Renexia (del gruppo Toto) di cinque società inattive ma autorizzate alla produzione di energia eolica. Approfondendo i legami tra il Gruppo Toto e il Pd renziano gli investigatori si sono soffermati su un movimento di denaro considerato sospetto — 700 mila euro che Toto avrebbe versato a Bianchi come consulenza per un contenzioso da 75 milioni con Autostrade — scoprendo poi che parte dei soldi erano stati ” dirottati” non solo alla Fondazione ma anche al comitato per la riforma costituzionale ( poi bocciata dal voto popolare). Le perquisizioni hanno fatto il resto, permettendo agli inquirenti di ricostruire la rete di finanziatori fino a ipotizzare un sistema illecito di finanziamento al Pd renziano. Sempre secondo le accuse, tra il 2012 e il 2018 la Fondazione avrebbe ricevuto ” in violazione della normativa” 7,2 milioni di euro, spesi almeno in parte per sostenere direttamente l’attività politica della corrente renziana.

Nel filone del finanziamento illecito ai partiti risultano indagati Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Bianchi, Lotti e l’imprenditore Marco Carrai: proprio riguardo Carrai, nel maggio scorso, la Cassazione ha annullato con rinvio ( per la seconda volta) l’ordinanza con cui il Riesame aveva confermato il provvedimento di perquisizione e sequestro. L’altro versante riguarda la corruzione, contestata a Bianchi, Lotti, Toto e Donnini. Ancora non è chiaro il contenuto delle accuse: secondo alcune ricostruzioni, nel corso degli accertamenti è stato esaminato tra le altre cose un emendamento alla Manovra del 2017, sotto il governo Gentiloni, che ” abbuonò” i 121 milioni che il Gruppo Toto doveva ad Anas per la concessione delle Strade dei Parchi.

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