Ha inneggiato al Duce sotto la Tribuna Tevere dell’Olimpico e fatto il saluto romano, un gesto che non è passato inosservato e che ha scatenato polemiche immediate. A compierlo è stato Juan Bernabè, dal 2010 falconiere di Olympia, l’Aquila della Lazio, immortalato durante i momenti di festa dopo la vittoria con l’Inter di sabato, in un video che sta facendo il giro del web. La società ha fatto sapere che verrà sospeso.
“Davanti all’ostentazione di gesti e simbologie che rievocano ideali fascisti non possono esserci ambiguità e tentennamenti. Il comportamento dell’addestratore dell’aquila Olimpia emblema della Lazio, immortalato in un video diventato virale, non lascia spazio a dubbi. Si intervenga, da parte della società e dalla Federazione, con la massima urgenza. Via i fascisti e gli odiatori dal mondo del calcio. Un odio che dal campo si propaga in ogni piazza”, la reazione di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità ebraiche italiane.
Nato a Cadice, 51 anni, Bernabè ha studiato architettura. La passione per i rapaci gli è stata trasmessa dalla famiglia adottiva. Prima di venire a Roma il falconiere lavorava con l’aquila del Benfica, poi la chiamata di Lotito e il trasferimento a Formello, dove vive in simbiosi con il volatile. L’aquila laziale, di razza calva, come quella che c’è nella bandiera americana, è nata nel 2005 e pesa circa 12 kg. Il primo volo dell’Olimpico, davanti ai tifosi laziali, risale al 22 settembre 2010, in occasione di una partita contro il Milan.
Ora Bernabè è finito al centro di un episodio grave, che gli è costato la sospensione immediata da parte della società biancoceleste.