C’è una pioggia sottile e fastidiosa. Su Silvio Berlusconi rimbalza, neanche la sente. È ipnotizzato. Euforico. Porta gli anni in spalla, a fatica. Si sente comunque in sella. Sogna il Quirinale, sfidando ogni legge della fisica e della politica. Pranza con Angela Merkel, sembra il 2005, o il 2008, o comunque tanti anni fa. In mezzo, poteri giganteschi e rovinose cadute. “Se mi hanno chiesto degli alleati di destra, di Salvini e Meloni qui al Ppe? Ma no, nulla. E poi sono tutti fiduciosi in me, mi conoscono ormai da tantissimi anni, sanno che i miei alleati hanno la metà della mia età”. Pausa, petto in fuori, sorriso come un tempo. “E quindi capirai se io mi debba preoccupare. Io sono il professore in cattedra e loro gli allievi”.
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di
Emanuele Lauria
21 Ottobre 2021
Un tempo Bruxelles era tempio degli show del Cavaliere, la via degli antiquari di Sablòn la sua seconda patria, la disillusione di Francia e Germania sui suoi governi una costante. Non è più quel tempo. Per lunghissimi mesi è rimasto barricato ad Arcore, oppure in Provenza a casa di Marina. Oggi però è diverso. Vede le telecamere, sente i cronisti che lo chiamano, “Presidente, Presidente”, e lui si lancia, ben contento di parlare. Lo fa all’ingresso, all’uscita, dentro l’hotel che ospita il summit. Porta un regalo alla Cancelliera, che sta per lasciare la guida del Paese, longeva al potere più di lui.
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21 Ottobre 2021
L’ambizione sembra rivitalizzarlo, anche se la fatica si fa sentire. “Può abbassare la mascherina?”, chiede alla cronista che domanda, non si sottrae. Gli piace sentirsi un pendolo: un po’ federatore dei moderati di centrodestra (quali moderati con Salvini e Meloni, avranno pensato nel Ppe?), un po’ candidato del centrodestra al Quirinale. E sì, perché la trasferta in Belgio serve a questo, a farsi rivedere, risentire, a scolorire la sensazione di un leader che ha mollato tutto da tempo e che non ha la forza di restare sulla scena. “Draghi Presidente della Repubblica? Sarebbe certamente un ottimo candidato”. Pausa. “Mi domando però se il suo ruolo attuale, a Palazzo Chigi, continuando nel tempo non porterebbe più vantaggi al nostro Paese”.
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Ci punta lui, fortissimamente. “Presidente, ci punta, vero?”. Un grande classico era il vezzo del leader di parlare di sé in terza persona, è il momento giusto per rispolverare le antiche tradizioni: “Berlusconi lo vedo in forma, dopo un po’ di acciacchi dovuti al Covid – sorride compiaciuto – e non ha idee al riguardo…”.
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Emanuele Lauria
20 Ottobre 2021
Accanto a lui, la fidanzata Marta Fascina con l’iPhone personalizzato, quello con il faccione di Berlusconi come cover. Un passo più in là, la senatrice Licia Ronzulli, entrata in rotta di collisione con i ministri di Forza Italia. Lui la difende, come difende Antonio Tajani. “Maria Stella Gelmini e le sue accuse durissime? Ma non so cosa le è preso a quella là..!”. Dice così, “quella là”, e via il gesto più duro, una mano che si avvita su se stessa, come a mimare un colpo di testa, qualcosa di poco equilibrato, qualcosa di storto che va rimesso a posto. Vuole far capire che è lui a comandare. Che nessuno può metterne in dubbio la linea. E neanche contestare lo staff che lo circonda, perché significherebbe far passare il messaggio che non ha il controllo della situazione.
Ma il vero colpo di teatro è il lungo colloquio con Merkel. Appartati, in una saletta. Le consegna un dono prezioso. A destra, per anni, hanno indicato la Cancelliera come una delle protagoniste di un fantasmagorico complotto internazionale per allontanare Berlusconi da Palazzo Chigi. Ma il passato è appunto passato, il Cavaliere tiene il registro dei reduci che si ritrovano. “Mancherà all’Europa una figura come te”. “Anche tu sei stato a lungo al governo, dieci anni vero?”. “So che adesso tuo marito insegna a Torino…”. “Sì, ma è una collaborazione”. “Sarai comunque spesso in Italia”. “Certo, sai che amo il vostro Paese”. “Quando vieni, sentiamoci. Hai il mio numero”. Lui, sotto sotto, spera in realtà che possa cercarlo contattando il centralino del Quirinale. Sognare non costa nulla, non qui, non oggi.