Ivrea, la garante dei detenuti paragona Draghi a terrorista Cesare Battisti in un post su Facebook

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“Nella foto possiamo osservare un caso di estrema somiglianza.Uno è un criminale senza scrupoli. L’altro è Cesare Battisti”. Lo scrive Paola Perinetto, garante dei detenuti di Ivrea, nominata nel 2018, in un post Facebook comparso sul suo profilo ieri sera insieme a un fotomontaggio che affianca la foto del presidente del consiglio a quella dell’ex terrorista, leader del gruppo Proletari Armati per il Comunismo, condannato all’ergastolo per 4 omicidi.

Il post della garante dei detenuti è destinato a sollevare polemiche.La prima la solleva il garante nazionale dei detenuti Mauro Palma che chiede  al sindaco  e al consiglio comunale di Ivrea di valutare la rimozione del garante dall’incarico ricoperto. “Il parallelo da lei proposto e le valutazioni espresse nel post sono inqualificabili”. E aggiunge: “E’ necessario che si stabiliscano delle linee omogenee affinché i garanti localmente designati rispondano a criteri di indipendenza e professionalità”

La garante dei detenuti di Ivrea Perinetto 

Perinetto non ha mai nascosto le sue posizioni No Green Pass e critiche vero l’operato del governo che ha reso obbligatorio il lasciapassare vaccinale. In questi giorni ha riempito la sua bacheca di post per denunciare l’intervento della polizia contro la protesta dei portuali a Trieste, che ha definito “la Tiennanmen italiana”. “Dicono che i manifestanti tiravano oggetti contro la polizia. Nessuno ha tirato niente, io ero lì”, dice in un video pubblicato poche ore prima del post su Draghi.  Condividendo l’appello per bloccare l’Italia con gli scioperi annunciati dal 15 ottobre, l’’11 ottobre, lanciava l’appello: “Riusciamo a farci sentire bloccando l’Italia? Vale la pena fare qualche sacrificio”.

Questa volta il tono dei suoi messaggi è decisamente diverso. La garante definisce Draghi “un criminale” paragonando la politica sull’obbligo del Green Pass ai crimini commessi da Battisti, latitante fino al 2019 e poi arrestato in Bolivia e portato in Italia dove è detenuto nel carcere di Rossano.

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