Gualtieri: “A Roma la rinascita post-Covid. Città pulita entro Natale”. Il forum di Repubblica

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“Ripuliremo Roma entro Natale”. Roberto Gualtieri, nuovo sindaco della capitale, si presenta prendendo un impegno con la città. L’annuncio arriva nel corso del forum ospitato da Repubblica. Un’ora di domande e risposte con il direttore Maurizio Molinari e la redazione per fare il punto sulle occasioni di rinascita che la fase post-Covid offre a Roma e, dopo l’attacco alla Cgil, sulla necessità di contrastare “chi indulge su posizioni neofasciste”. Fresco di insediamento, l’ex ministro del Tesoro di fede dem parte dai ringraziamenti: “Percepisco forti aspettative e un clima internazionale di crescente fiducia nell’Italia e verso Roma. C’è un’attesa positiva per quello che possiamo fare”.

Sindaco, come ha spiegato in campagna elettorale, la priorità è ripulire la città. Come farete? In che tempi?
“Ho iniziato a lavorare dal primo minuto su questo dossier. Oggi (ieri, ndr) abbiamo incontrato i vertici di Ama e stiamo programmando la pulizia straordinaria di Roma. Pensiamo di farcela per Natale, forse prima se riusciremo a essere rapidi. Rimuoveremo i cumuli di rifiuti, spazzeremo e puliremo le strade, sfalceremo l’erba e puliremo le caditoie. Il perno sarà Ama, ma ci saranno supporti esterni”.

I romani bocciano da anni la qualità della vita offerta dalla capitale. Cosa farà per ribaltare questo sentimento nei primi 100 giorni da sindaco?
“Partiremo dalla pulizia e dalla manutenzione, anche valorizzando il contributo dei romani che ci vorranno aiutare. Poi cercheremo di far subito ripartire gli uffici e sbloccare tante cose che sono ferme. Bisogna stare sul pezzo. Lavoreremo al patto per il lavoro e lo sviluppo daremo un segnale di slancio, di unità e di condivisione di obiettivi con le forze sociali e produttive. Serve un cambio di passo. Vogliamo dare la scossa, fare in modo che venga percepita dai romani”.

Con che tipo di giunta? Prediligerà profili tecnici o sarà una squadra politica?
“Non si tratta di trovare soltanto gli assessori giusti, ma un numero più ampio di figure per accelerare sulla qualità dell’azione amministrativa. Non darò i nomi a rate. Saranno di grande qualità. Dovrete avere ancora pazienza per qualche giorno, meno dei 20 che abbiamo da statuto”.

Ci sarà un travaso di professionalità dalla Regione di Nicola Zingaretti.
“Confermo che Albino Ruberti (che oggi riveste lo stesso ruolo nel Lazio, ndr) sarà il mio capo di gabinetto. Gli altri nomi li vedrete a breve”.

In campagna elettorale ha spiegato che non ci saranno grillini o calendiani in giunta. Ma al governo il Partito democratico dialoga con il Movimento 5 Stelle.
“La collaborazione nel governo Conte bis dopo lo strappo di Salvini è stata decisiva per salvare l’Italia e l’Europa. Oggi prosegue nel sostegno al governo Draghi, che sta facendo molto bene. La prospettiva di Enrico Letta di una larga alleanza tra le forze europeiste e progressiste contro la destra a trazione populista, sovranista e antieuropeista è giusta e va perseguita. Il quadro romano è diverso non solo perché alle Comunali c’è il doppio turno, ma anche perché c’era un’amministrazione uscente che noi ritenevamo inadeguata”.

Offrirà un posto nella governance di Expo 2030 all’ex sindaca Virginia Raggi? Il suo avversario al ballottaggio, Enrico Michetti, era intenzionato a farlo.
“Lavoreremo con spirito di apertura e capacità di ascolto in Assemblea capitolina. Ma non si parlerà di ingresso nel governo della città di chi siede all’opposizione. A proposito di Expo, mi ha informato il ministro degli Esteri (Luigi Di Maio, ndr) che a dicembre saremo a Parigi per presentare il dossier”.

Un’occasione di rilancio al pari del Giubileo del 2025 e del Pnrr. Cosa ne sarà di Roma nella fase post-Covid?
“Roma può essere all’avanguardia sulla transizione ecologica. Lavoreremo sulla città dei 15 minuti, sull’innovazione, la cultura, le infrastrutture sociali e la rigenerazione urbana. Sulla carta possiamo intercettare almeno 6 miliardi di euro con i fondi del Pnrr e 1,1 miliardi per il Giubileo. Una cifra che cercherò di aumentare. A questi poi si aggiungono le risorse per la digitalizzazione, le imprese e la ricerca, il 110% che useremo anche per le case popolari del Comune. Insomma, si può cambiare il volto della città e anche gli investitori internazionali lo hanno capito. La Capitale può essere attrattiva per chi vuole lavorare qui o usarla come base per lo smartworking. Roma è verde, ha un clima che altre capitali non hanno e noi porteremo le infrastrutture che mancano. Farò un roadshow per mostrate tutte le sue potenzialità”.

Capitolo trasporti. Il traffico di Roma è impossibile. Quali soluzioni proporrete?
“Un decongestionamento straordinario è più difficile da realizzare in tempi brevi rispetto a una pulizia. Ci sono degli interventi strutturali che metteremo in campo sui trasporti, come peraltro sui rifiuti, ma che richiedono più tempo. Per quanto riguarda Atac, potenzieremo il rinnovo della flotta. Le nuove tramvie saranno completate entro il Giubileo grazie al commissariamento che ho ottenuto da candidato. Da giugno avremo un’app per la mobilità che si integrerà con sempre più mezzi di trasporto. E poi metropolitane, corridoi della mobilità, ferrovie urbane. Smentisco invece le indiscrezioni sulle tariffe delle strisce blu”.

Stadio della Roma e della Lazio. Vedremo la posa delle prime pietre entro la fine della consiliatura?
“Spero la posa dell’ultima pietra. Ma sulle location non voglio fare fantaurbanistica. Il Flaminio? È stato evocato dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, ed era stata una delle proposte dell’ex sindaco Walter Veltroni. Ci sono alcune complessità. Le esamineremo con serietà se la Lazio confermerà il suo interesse”.

La storia culturale della città è legata all’Estate Romana, una manifestazione che si è persa. Cosa farete?
“La rilanceremo su tutto il territorio della città, in ogni quartiere. Voglio che i romani si abituino a spostarsi in altri quartieri per scoprirli attraverso eventi culturali. E poi vorrei fare una bella Notte bianca”.

La sua maggioranza glielo permetterà? Non teme di fare la stessa fine di Ignazio Marino?
“Non vedo assolutamente questo pericolo. Sono contento di lavorare con la coalizione che mi ha sostenuto, di avere tanti bravi consiglieri e presidenti di municipio con i quali daremo un governo di qualità a Roma. Nessuno mi accoltellerà”.

Da sindaco si troverà a dover sanare ferite sociali importanti. Come gestirà la presenza dei movimenti squadristi che hanno attaccato la Cgil?
“È stato un attacco senza precedenti. Non si vedeva dall’avvento del fascismo l’irruzione nella sede di un sindacato. Chi ha evocato la strategia della tensione ha detto una cosa di una gravità assoluta. La bellissima manifestazione unitaria dei sindacati ha portato in piazza San Giovanni un popolo sorridente e determinato a difendere la democrazia e la Costituzione. È stata una bellissima occasione per dimostrare che il Paese e la città hanno gli anticorpi per isolare la violenza e lo squadrismo. Saremo molto rigorosi nei confronti di chi indulge su posizioni neofasciste”.

Intanto la città appare sfiduciata, sempre più sfibrata. L’astensione al primo turno e al ballottaggio è stata importante. Anche e soprattutto nelle periferie.
“Ma lì siamo cresciuti, vincendo in tutti i municipi tranne che al VI (il territorio che comprende Tor Bella Monaca e Torre Angela oltre che buona parte della periferia Est, ndr). Il calo dell’affluenza è legato anche al periodo anomalo per le elezioni e al Covid, ma è un trend preoccupante che dura da tempo e che deriva dalla sfiducia nella politica. Da sindaco eletto sto girando molto nelle periferie per dare il segnale di una presenza che sarà costante. Oggi a Tor Bella Monaca è stato bellissimo. Servirà un gran lavoro per riportare al voto e alla partecipazione i cittadini. Chiedono serietà e un’amministrazione in grado di ascoltare l’intelligenza diffusa che spesso i partiti non producono più. Servirà tanta capacità di ascolto e apertura”.

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