Laura Delaudi e Simona Alvisi sono una coppia nella vita e nella danza. Simona la dama, Laura il cavaliere, vestita con il frac: “Perché bisogna dare il tempo agli altri di abituarsi – scherzano raccontandosi durante un allenamento, nella palestra di Genova Begato con il loro maestro Pierangelo Lavezzato – ma chissà, un domani potremmo anche vestirci uguali”. Una storia che sa di prime volte, di brecce aperte contro gli stereotipi. Sono ballerine di danze standard in coppia (valzer lento, tango, valzer viennese, slow fox, quickstep) e sono la prima coppia dello stesso sesso in Italia ad aver chiesto di partecipare alle gare.
Vincendone tante, e piazzandosi sul podio ad esempio agli ultimi campionati italiani dell’Associazione nazionale maestri di ballo. Ma mentre questa e altre federazioni minori le hanno ammesse alle competizioni, quella più grande e affiliata al Coni, la Fids, Federazione italiana danza sportiva, ancora no. Perché ha un regolamento rigido: la dama deve essere donna e il cavaliere uomo. “Ma tutto questo ha ancora senso oggi?”, si chiedono Laura e Simona. Lo abbiamo chiesto alla Fids. Che apre uno spiraglio.
Di Giulia Destefanis