Pensioni, battaglia su Quota 102: Cgil e Lega contro il governo

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Solo 10 mila beneficiari di Quota 102-104 nel prossimo biennio. La Cgil fa i calcoli e boccia la proposta sulle pensioni del governo, pensata per smussare lo scalone creato dalla fine di Quota 100, l’anticipo a 62 anni con 38 di contributi. “Una misura inutile, non darebbe alcuna risposta”, dice Roberto Ghiselli, segretario confederale con delega alla previdenza. Il sindacato guidato da Landini torna dunque a rilanciare la proposta condivisa con Cisl e Uil – uscita dai 62 anni o con 41 di contributi – e chiede un incontro urgente al governo.

Nel frattempo trova l’alleato e l’oppositore di sempre sul tema pensioni. Da un lato il leader leghista Matteo Salvini: “Ho scritto a Draghi per dire no a interventi a gamba tesa sulle pensioni. Sarebbe un errore rifinanziare il Reddito di cittadinanza e tagliare le pensioni “. Dall’altro il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: “Quota 100 non ci è mai piaciuta: una misura costata tanto e che non ha raggiunto gli obiettivi di ricambio occupazionale. Poi abbiamo 9 sistemi di prepensionamento, credo siano abbastanza, che pesano sui giovani. Piuttosto si può ragionare sui lavori usuranti”.

Pensioni, Cgil: “Quota 102/104 inutile, solo 10 mila interessati”. Salvini: “Ho scritto a Draghi: no a interventi a gamba tesa”

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Valentina Conte

23 Ottobre 2021

Il nodo è caldissimo. E va sciolto nelle prossime ore perché il capitolo pensioni fa parte della legge di bilancio, la prima del governo Draghi, che arriverà in Consiglio dei ministri la prossima settimana. Le risorse stanziate, illustrate dal ministro dell’Economia Daniele Franco in cabina di regia martedì scorso e poi finite nel Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles, ammontano a 1 miliardo e 560 milioni nel triennio: 600 milioni nel 2022, 450 milioni nel 2023 e 510 milioni nel 2024. Nel Dpb non c’è scritto come spendere queste risorse, se non per dare al sistema previdenziale “flessibilità”. Ma il premier Draghi è stato netto: “Quota 100 non sarà rinnovata, però serve assicurare una gradualità nel passaggio alla normalità”. Dove per normalità intende i requisiti ordinari, mai cancellati, della riforma Fornero: 67 anni e 20 di contributi per la pensione di vecchiaia e 42 anni e 10 mesi di contributi (un anno in meno per le donne) per la pensione anticipata.

Molinari: “Green Pass e Quota 100 che dividono Salvini e Draghi”

Il ministro Franco in realtà ha illustrato ai capipartito una sua proposta per smussare lo scalone di cinque anni che da gennaio si verrà a creare tra i lavoratori che non possono più uscire a 62 anni. La proposta consiste in una doppia quota: Quota 102 per l’anno prossimo (64 anni e 38 di contributi) e Quota 104 nel 2023 (66 anni e 38 di contributi).

Pensioni, si tratta sulle Quote. Estesa la platea dei lavori gravosi

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Valentina Conte

21 Ottobre 2021

La Cgil ora simula la platea di interessati alla doppia quota. E boccia la proposta per l’esiguità di lavoratori che potrebbero aderirvi. Lo fa proiettando sul 2022 e 2023 il flusso di quanti – tra i beneficiari di Quota 100 negli ultimi tre anni – hanno più di 64 anni: un terzo dei quotisti. In base a questa stima la platea di Quota 102 si limiterebbe a 8.524 persone e quella di Quota 104 a 1.924. Per un totale di 10.448. E questo perché “molti hanno già maturato i requisiti per Quota 100 al 31 dicembre 2021”, spiega Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil. Il bacino si è dunque svuotato. “Potrebbero accedere a Quota 102 i nati dal 1956 al 1958 e con 38 anni di contributi. A Quota 104 nel 2023 solo i nati nel 1957, i 66enni, sempre con 38 anni di contributi: quelli che quest’anno non avevano il requisito contributivo e per questo non potevano chiedere Quota 100”.

La Lega tira la corda. Ma Draghi è contrario a richieste insostenibili

di

Annalisa Cuzzocrea

20 Ottobre 2021

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