MILANO – La rilevazione quotidiana dei prezzi alle pompe di benzina da parte del Mite segnala nuovi aumenti e le associazioni dei consumatori sono costrette ad aggiornare le loro statistiche, lamentando i possibili effetti di questi rincari sulle prossime festività natalizie. E sul futuro incombe il persistere di tensioni sul mercato energetico, delle quali si sta prendendo atto anche al Conisiglio straordinario di Lussemburgo.
Per la Ue il caro-prezzi energetici non rientrerà a breve
Sui mercati internazionali le quotazioni del greggio galleggiano su livelli di picco dal 2014: oggi il Wti – riferimento per il mercato americano – è intorno a quota 84 dollari dopo aver superato quota 85 dollari per la prima volta dal 2014. Poco mosso anche il Brent che passa di mano a 86,08 dollari al barile. Di questo e degli altri temi energetici, a cominciare dal caro-bollette che si lega a doppio filo con la corsa dei prezzi del gas, si sta occupando il Consiglio straordinario dell’Energia in corso a Lussemburgo. Dal quale non arrivano notizie rassicuranti: “Non c’è alcun segnale che i prezzi dell’energia scendano dai record attuali. Si tratta di un fenomeno globale e tutto il mondo ne è colpito”, ha dichiarato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson. “La Cina sta lottando per evitare un crollo delle forniture e sta addirittura avviando la riapertura delle miniere di carbone. Anche gli Stati Uniti sono preoccupati per l’inverno, le tensioni dei prezzi si ampliano anche al mercato del petrolio e del carbone”, ha spiegato. “Questa quindi non è una situazione specifica per l’Europa, ma siamo in una posizione più vulnerabili di altri. Ci sono delle misure che devono essere prese rapidamente e lezioni da apprendere e le conseguenze per evitare il ripetersi di queste situazioni”, ha aggiunto Simson.
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Giovanni Pons
18 Ottobre 2021
Se questo è il clima internazionale, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina, gasolio e Gpl. Le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta Quotidiana sono dunque così aggiornate: benzina self service a 1,744 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,751, pompe bianche 1,729), diesel a 1,610 euro/litro (invariato, compagnie 1,615, pompe bianche 1,598). Benzina servito a 1,872 euro/litro (+1, compagnie 1,917, pompe bianche 1,781), diesel a 1,745 euro/litro (+1, compagnie 1,790, pompe bianche 1,652). Gpl servito a 0,818 euro/litro (invariato, compagnie 0,828, pompe bianche 0,805), metano servito a 1,626 euro/kg (+4, compagnie 1,674, pompe bianche 1,586), Gnl 1,771 euro/kg (invariato, compagnie 1,756 euro/kg, pompe bianche 1,784 euro/kg). Questi i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,835 euro/litro (servito 2,043), gasolio self service 1,714 euro/litro (servito 1,950), Gpl 0,918 euro/litro, metano 1,864 euro/kg, Gnl 1,744 euro/kg.
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22 Ottobre 2021
Consumatori preoccupati per i rincari, calano le intenzioni d’acquisto
Numeri che portano l’Unione consumatori a diramare una nota nella quale si attacca: “”Rialzi stellari. Anche questa settimana spiccano il volo i prezzi dei carburanti, con il gasolio che sfonda quota 1,6 euro. Non accadeva dal 6 ottobre 2014 quando era pari a 1,606 euro. La benzina raggiunge i 1,746 euro al litro, segnando un nuovo record dal 18 agosto 2014, ossia oltre 7 anni fa, quando svettò a 1749 euro al litro, mentre per il Gpl, ora a 0,826 euro al litro, bisogna tornare addirittura al 3 febbraio 2014 per trovare un valore più alto, 0,844 euro al litro”. Si aggiorna anche il conto del rincaro da inizio anno: “Un pieno da 50 litri costa 15 euro e 22 cent in più per la benzina e 14 euro e 44 cent per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1 e 21,9%. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 365 euro all’anno per la benzina e 347 euro per il gasolio”. Una situazione che per Assoutenti rappresenta un tema di forte preoccupazione per Natale: “Il caro-energia e gli incrementi dei costi delle materie prime rischiano di trasformarsi in un massacro per le tasche dei consumatori, con una ondata di rincari di prezzi e tariffe che potrebbe abbattersi sulle prossime feste di Natale e mettere in ginocchio le famiglie, bloccando la ripresa economica del paese”.
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Andrea Galliano
23 Ottobre 2021
L’Osservatorio Findomestic di ottobre traccia d’altra parte questa preoccupazione come ben reale, con quel che ne può conseguire in termini di consumi e ripresa. Nell’edizione di ottobre, che la società di credito al consumo di Bnp Paribas ha realizzato con Eumetra, il 72% degli italiani dice di avere percepito un incremento dei prezzi rispetto ai mesi precedenti e in parallelo si registra una frenata del 5,8% sulle intenzioni d’acquisto, dopo 3 mesi di crescita consecutiva. Un 72% che ha percepito prezzi in aumento nell’ultimo periodo che sale all’83% se il confronto si estende a quando il Covid non c’era ancora. Secondo gli intervistati i prezzi sono “lievitati” soprattutto per le bollette energetiche (57%), la spesa quotidiana (56%), i carburanti e la gestione dell’auto in genere (45%). Anche per bar e ristorazione fuori casa (35%) si ha la netta sensazione che i costi siano aumentati.
“Se i livelli di preoccupazione su economia del Paese e situazione sanitaria sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto ai mesi scorsi, a settembre torna a serpeggiare maggiore pessimismo sul livello del proprio reddito attuale e sulle aspettative di reddito future. Non è il “momento giusto per comprare” (-4 punti percentuali rispetto ad agosto) così come aumentano di 5 punti percentuali quelli che spendono meno del pre-covid”, dicono gli esperti.
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Simone Bianchin
26 Ottobre 2021