Il mondo sfila a Roma. Con l’arrivo di Biden, Draghi apre il G20

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ROMA – Tutte le strade portano a Draghi. Nella Roma che nell’indaffaratissimo weekend del G20 torna a farsi davvero caput mundi, vero snodo della politica internazionale, tocca al primo ministro italiano – in quanto presidente del summit – farsi direttore della grande orchestra di leader mondiali che in queste ore stanno già affollando i grandi alberghi della capitale. D’altronde, l’aspirazione del premier è proprio quella di coordinare le ambizioni degli europei. Innanzitutto avvicinando lungo l’asse transatlantico quell’accordo sul clima che la Cina continua ad ostacolare. E dunque rafforzando il rapporto-chiave con il presidente americano Joe Biden che non a caso, oggi, sarà il primo capo di Stato ad essere ricevuto da Draghi. Innanzitutto avvicinando lungo l’asse transatlantico quell’accordo sul clima che Cina e India continuano ad ostacolare.

Le resistenze dei giganti asiatici si scontano ancora nella bozza di 11 pagine della dichiarazione finale del vertice, visionata da Bloomberg. Alla vigilia del summit si dibatte ancora sulla data del 2050 come limite entro il quale raggiungere l’obiettivo di emissioni zero (Pechino punta almeno al 2060) e su quella del 2030 come termine per ridurre le emissioni di metano di almeno il 30 percento. Entrambe sono considerate condizioni indispensabili per contenere il surriscaldamento globale di un grado e mezzo che resta nel documento l’obiettivo irrinunciabile sulla scia degli Accordi di Parigi. I Venti si impegnerebbero anche a smettere di finanziare la costruzione di nuovi impianti a carbone all’estero a partire da fine anno e di stanziare 100 miliardi di dollari fino al 2025 per finanziare la transizione ecologica nei Paesi in via di sviluppo.

G20, Biden in volo per Roma con in tasca il “sì” al pacchetto da 500 miliardi di dollari per il clima

di

Anna Lombardi

28 Ottobre 2021

Draghi conta sul sostegno del presidente americano Joe Biden che non a caso, oggi, sarà il primo capo di Stato che riceverà. E non è escluso che in questa occasione sarà anche annunciata la data di una visita del premier italiano alla Casa Bianca. D’altronde pure Joe Biden ha bisogno di sponde. Il presidente americano torna in Europa in un’atmosfera decisamente diversa rispetto al viaggio dello scorso giugno, quando la promessa di un nuovo multilateralismo e più stretti contatti con gli alleati, riassunti nello slogan “America is back”, avevano trasformato la visita in festa.

Le aspettative si sono disgregate durante l’estate: per colpa della disastrosa uscita americana dall’Afghanistan, certo. Ma soprattutto dopo lo “sgarbo” dell’accordo trilaterale Aukus. La storica partnership di sicurezza in funzione anticinese raggiunta da Washington con Gran Bretagna e Australia per dotare Canberra di sottomarini a propulsione nucleare che ha privato Parigi di una commissione importante, irritando gli alleati europei.

Biden, che oggi tenterà di ricucire “andando a Canossa” in territorio francese (Palazzo Farnese o Villa Medici) per incontrare Emmanuel Macron mira dunque soprattutto a rilanciare la leadership americana. Anche per questo è pronto ad annunciare il dono di un miliardo di vaccini ai paesi più poveri. E ha lavorato fino all’ultimo per partire con in tasca l’accordo sulla manovra di sviluppo “Build Back Better” da 1750 miliardi di dollari, raggiunto ieri all’ultimo minuto.

L’intesa contiene infatti il pacchetto da 555 miliardi da destinare alla lotta ai cambiamenti climatici, che il presidente userà nei prossimi giorni come biglietto da visita: presentandolo già oggi a Papa Francesco, sensibilissimo al tema, durante la visita in Vaticano con la moglie Jill che si terrà prima di quella a Sergio Mattarella al Quirinale.

G20, Macron vede Biden: si alla Difesa Ue e impegno Usa nel Sahel per suggellare la pace Francia-Usa

dalla nostra corrispondente

Anais Ginori

27 Ottobre 2021

Manco a dirlo, i temi cruciali di ogni conversazione saranno Covid e vaccini, clima ed energia, l’accordo sul nucleare iraniano e la minimum tax. E sono davvero tanti i leader che affolleranno l’agenda di Draghi coi quali discutere di ricette economiche e interscambio, di Afghanistan e Mediterraneo, con l’obiettivo comune di uscire fuori dalle tante crisi globali di questo determinato momento storico.

Oltre a Biden, il premier italiano oggi incontrerà dunque pure l’omologo indiano Narendra Modi – centrale soprattutto per quanto riguarda il dossier della transizione ecologica. E poi il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Cruciale per gli interessi strategici italiani, infine, sarà pure il faccia a faccia che Draghi terrà domani con il leader turco Recep Tayyip Erdogan. Sì, perché i due hanno toccato il punto più basso della loro relazione alcuni mesi fa. Quando l’italiano definì l’uomo di Ankara “dittatore”. Il bilaterale segnerà dunque il culmine del successivo, progressivo disgelo.

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