Covid, Ema: “Siamo nella quarta ondata”. Figliuolo: “Ora sprint su terze dosi”. A dicembre atteso ok vaccino 5-11 anni

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“Siamo già nella quarta ondata della pandemia”. Non usa mezzi termini Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell’Agenzia europea del farmaco, secondo il quale “la situazione epidemiologica del Covid in Europa è molto preoccupante”. Per questo, sottolinea Cavaleri, “è di assoluta importanza che tutti si vaccinino, perché nessuno è protetto fino a quando tutti non saranno protetti. Occorre seguire tutte le precauzioni con attenzione”. A dicembre l’inoculazione potrebbe coinvolgere anche i bambini tra 5 e 11 anni: sono attese per allora le conclusioni sulla somministrazione del vaccino Comirnarty di Pfizer-Biontech per quella fascia di età.

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In Italia è il commissario all’Emergenza Covid Francesco Figliuolo a richiamare allo sprint vaccinale, richiamando le Regioni a una accelerazione sulla terza dose, ricorrendo se necessario anche alla “chiamata attiva”, cioè convocando gli over 60, i fragili e i lavoratori della sanità, che ancora non si sono presentati per la nuova somministrazione. Il generale ha scritto una nuova lettera alle amministrazioni locali con le “Indicazioni sulla prosecuzione della campagna vaccinale”. E l’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, annuncia: “La terza dose alla popolazione generale probabile prossimo passo”. Entro fine anno si darà intanto il via per i cinquantenni.

A dicembre intanto arriveranno le conclusioni sul vaccino Pfizer per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, già autorizzato dalla Fda negli Stati Uniti.  “Credo che l’Ema possa arrivare ad una valutazione e ad una approvazione entro fine mese-prima metà di dicembre – dice il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli – A quel punto lì potremo partire”. E sulla sicurezza: “Smarchiamo subito il concetto molto chiaramente, è assolutamente un vaccino sicuro, non a caso ha ricevuto l’immediata approvazione sia dalla Fda sia dal Cdc”.

La curva dei contagi sta salendo anche se per ora negli ospedali non ci sono grossi problemi, ha detto il commissario straordinario.

Al momento solo il 29% delle persone che ne avevano diritto e per le quali erano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda somministrazione hanno ricevuto la terza dose. Si tratta in tutto di 1,5 milioni di cittadini. Percentuale poco più alta, circa il 33%, per coloro che invece hanno problemi di immunodepressione (in tutto 290mila pazienti).

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Figliuolo nella sua lettera riepiloga le indicazioni del ministero alla Salute e degli organi tecnici riguardo alla terza dose e sottolinea che al momento c’è ampia disponibilità di vaccini e la capacità di somministrazione è elevata. In altri Paesi, spiega, è in corso la cosiddetta “pandemia dei non vaccinati”, che “indica con forza la necessità di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonché di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari.

Per questo le Regioni sono invitate a fare tre azioni. La prima è quella di “rinforzare l’opera di informazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione, anche in relazione alla possibilità di programmarne la somministrazione in concomitanza con la vaccinazione antinfluenzale”. Nella seconda si chiede di precedere con l’accesso diretto, garantendo così ai cittadini “la possibilità aggiuntiva di accedere alla vaccinazione direttamente presso gli hub vaccinali senza prenotazione, accanto alle procedure consuete”. Infine si propone di “ricorrere in modo sistematico alla “chiamata attiva”, procedendo alla prenotazione dei soggetti interessati alla dose booster anche attraverso la rete della medicina del territorio, con il più ampio coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti”.

Il generale mette anche le mani avanti sul futuro, che potrebbe vedere un allargamento delle persone coinvolte nella campagna. “Le Regioni agiranno analogamente in caso di futuro ampliamento dei gruppi target destinatari del ciclo vaccinale primario (popolazione pediatrica nella fascia 5 -11 anni) o della dose booster (ad esempio classi di età inferiori a 60 anni)”.

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