Covid, “l’Europa di nuovo epicentro della pandemia”. Soffrono Austria, Germania e Paesi dell’Est: hanno vaccinato meno

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Non si preannuncia un Natale di baci e abbracci per l’Europa. I casi sono in aumento in molti paesi, dalla Gran Bretagna alla Germania, fino alle nazioni dell’est. Il freddo potrebbe esacerbare la pandemia. Con le feste in arrivo si moltiplicano i dibattiti sulle restrizioni da adottare, come quella paventata dall’Austria di mettere in lockdown i non vaccinati, dopo che l’occupazione negli ospedali ha raggiunto livelli di allarme. L’Organizzazione mondiale della sanità descrive la situazione del nostro continente come “seriamente preoccupante”. La campagna vaccinale intanto è in una fase di stanca. Unica eccezione è il Regno Unito, dove una media che dall’inizio dell’estate continua ad attestarsi sui 40mila casi al giorno sta spingendo molte persone a ricevere la terza dose.

Nell’ultima settimana il nostro continente ha registrato 1,8 milioni di casi, il 6% in più rispetto alla settimana prima. E’ quasi l’unica area del mondo in cui il Covid è in crescita. Il numero delle vittime è cresciuto in maniera più che proporzionale: del 12%. Per Hans Kluge, responsabile dell’Oms per l’Europa, di questo passo si registreranno mezzo milione di morti nel continente da qui a febbraio (la regione Europa, per l’Organizzazione di Ginevra, comprende 53 paesi, incluse Russia e nazioni dell’Asia centrale).

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di

Michele Bocci

Viola Giannoli

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“Siamo di nuovo l’epicentro della pandemia. Dobbiamo cambiare tattica e cercare in primo luogo di prevenire le infezioni”. La frase di Kluge può essere interpretata come una critica a quei paesi – Gran Bretagna in testa – che hanno vaccinato molto, per poi togliere le restrizioni e lasciare la vita economica e sociale a briglia sciolta. Ma Kluge ha anche ricordato che “la maggior parte delle persone che vengono ricoverate e muoiono di Covid oggi non sono completamente vaccinate”.

Le maggiori difficoltà in effetti si incontrano dove il tasso di vaccinazione è più basso. La stessa Germania, che viaggia su medie di 20mila contagi al giorno, con un picco di 34mila, ha vaccinato con almeno una dose il 69% della popolazione. Mai, da dicembre 2020, aveva registrato una quantità simile di nuovi positivi. Il numero delle vittime – 194 mercoledì – ha allarmato molto il governo. “La quarta ondata si sta sviluppando esattamente come immaginavamo, proprio perché molti non si sono vaccinati” ha spiegato Lothar Wieler, direttore dell’Istituto tedesco Robert Koch per le malattie infettive. “Stiamo assistendo alla pandemia dei non vaccinati” ha ribadito il ministro della Salute Jens Spahn. Ma un governo ancora in formazione non permette di prendere misure, lasciando correre i contagi incontrastati.

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 L’Austria, con quasi 6mila casi giornalieri su 9 milioni di abitanti, si sta avvicinando al picco dell’ondata dello scorso autunno, e non a caso ha vaccinato solo il 65% della popolazione, meno della Germania. Il Regno Unito è al 73% di immunizzati e la Francia al 76%, mentre l’Italia li scavalca con il 77%, secondo le statistiche di OurWorldInData che fanno la proporzione con la popolazione totale, non solo con la platea delle persone vaccinabili perché hanno più di 12 anni di età.

La Francia, quanto a numero di contagi, è leggermente sopra di noi, con una media settimanale di quasi 6mila, mentre il virtuoso Portogallo è a più di 700 casi giornalieri con una popolazione di 10 milioni di abitanti e l’89% di cittadini immunizzati con almeno una dose. La Spagna è l’altro paese europeo che ha vaccinato più di noi ed è a meno di 2mila casi giornalieri di media e una percentuale di immunizzati dell’81%.

E’ soprattutto l’Europa dell’est, con vaccinazioni che spesso si aggirano tra il 40% e il 50% a registrare i numeri peggiori. La Russia ha 144milioni di abitanti e 40mila casi al giorno. La popolazione è vaccinata al 39% e dal numero delle vittime – più di 1.100 di media nell’ultima settimana – emerge tutta la differenza con una nazione meglio vaccinata come la Gran Bretagna, che ha un numero equivalente di casi ma una media di 160 vittime al giorno.

Mosca ha provato a frenare i focolai imponendo una settimana di ferie ai lavoratori. La Bulgaria, con una percentuale simile di vaccinati e sempre in piena ondata, sta tentando la strada del Green Pass, nonostante le proteste dei suoi cittadini, dopo aver esaurito i posti letto dotati di respiratorie bloccato gli interventi chirurgici. Sofia ha la percentuale di vaccinati più bassa dell’Unione Europea: il 29%. Peggio ancora sta l’Ucraina, 44 milioni di abitanti, 17% di vaccinati, 27mila infezioni ieri e 699 morti.

I medici in Serbia hanno chiesto al governo di imporre 10 giorni di lockdown perché non sanno più come curare i malati senza respiro. Accanto a noi, anche la Slovenia sta facendo registrare in questi giorni il suo record di casi: 4.500 ieri e un rapporto di tamponi positivi esploso al 44% (da noi è sotto all’uno). “La situazione sta sfuggendo al nostro controllo” ha scritto l’agenzia di notizie ufficiale Sta. Anche nei Balcani la percentuale dei vaccinati si attesta attorno al 50%. I vaccini non offrono una protezione perfetta, ma affrontare la Delta senza il loro aiuto si sta rivelando molto arduo.

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