Nuova svolta nell’esecutivo, pesano i dati inglesi sulla Omicron e il pressing dei partiti. Si va quindi verso la proroga dello stato d’emergenza. La decisione dovrebbe arrivare in tempi molto stretti. Probabilmente già domani, salvo sorprese, Mario Draghi dovrebbe riunire un consiglio dei ministri ad hoc per varare un rinnovo di tre mesi, dunque fino al 31 marzo. L’esecutivo ha necessità di produrre un atto con valore di legge, perché il 31 gennaio 2022 si esaurisce la possibilità di proroga dell’attuale stato di emergenza, che può durare al massimo 24 mesi ed è stato “inaugurato” dal governo Conte il 31 gennaio 2020.
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Fino a un paio di giorni fa, l’idea di Palazzo Chigi era quella di non prorogare lo stato d’emergenza, traghettando la struttura commissariale sotto la Protezione civile. Alla fine però sembrano aver inciso nelle ultime ore soprattutto le notizie che arrivano dall’Europa e dal Regno Unito, dove in pochissimo tempo la variante Omicron è prossima a diventare quella dominante. Al contempo, pesa la necessità di spingere al massimo nella campagna vaccinale per la terza dose e nell’applicazione delle misure straordinarie attualmente in vigore, che hanno consentito all’Italia di essere finora l’area meno colpita dell’Unione dalla quarta ondata.
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di
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Un ruolo ha avuto inoltre la determinazione delle forze politiche di maggioranza che sia necessario la proroga. Oggi si sono espressi a favore Enrico Letta – “la decisione è matura” – e Giuseppe Conte: “Siamo favorevoli alla proroga”. E anche Matteo Salvini, a differenza del presidente leghista della Conferenza delle Regioni, ha aperto alla possibilità del rinnovo, in netta controtendenza rispetto alle sue recenti posizioni. “Vedremo i dati”.
Resta comunque sul tavolo il piano di superare l’emergenza, appena sarà possibile, dirottando la struttura commissariale sotto l’ombrello della Protezione civile, nonostante le difficoltà tecniche della transizione. Un obiettivo che Draghi perseguirà nei prossimi mesi. Per il momento però conferma lo stato di emergenza, proprio per restare fedele al metodo annunciato alcune settimane fa: “Decideremo in base ai dati dell’epidemia a disposizione”. E questi dati, per il momento, non consentono l’azzardo.