ROMA – Le primissime adesioni lasciano ben sperare: quasi 25.000 prenotazioni in Lombardia solo ieri, 15.000 in Piemonte e Toscana, le tre Regioni che fanno da apripista nella campagna vaccinale pediatrica che partirà in tutta Italia giovedì dopo la distribuzione del primo milione e mezzo di dosi da parte della struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo. Nelle altre Regioni prenotazioni al via a partire da questa mattina.
Una platea di 3,6 milioni di bambini, quelli tra i 5 e gli 11 anni, che potranno essere protetti dal Covid con il vaccino loro dedicato da Pfizer che verrà somministrato dai pediatri di base, in corsie dedicate negli hub e in ospedale per i più fragili. E, anche se nessuno glielo chiederà, pure i più piccoli avranno il loro Green Pass, esattamente come gli adulti. Lo ha chiarito il ministero della Salute sciogliendo un nodo che interessa centinaia di migliaia di genitori con figli undicenni pronti a vaccinarli subito se verrà rilasciata loro la certificazione verde che in Italia non sarà comunque richiesta ai bambini dai 5 agli 11 ma diventa indispensabile non appena si compiono i 12 anni. Dunque, era il dubbio che rischiava di far propendere molte famiglie per il rinvio, vale la pena vaccinare i bambini a 11 anni senza ottenere il Green Pass o meglio aspettare che compiano i 12 in modo da ottenere la regolare certificazione verde?
Il ministero della Salute chiarisce: “La certificazione verde Covid-19 è rilasciata a prescindere dall’età sebbene fino al compimento del dodicesimo anno di età i bambini siano esentati da qualsiasi utilizzo per accedere alle attività e servizi per i quali nel nostro Paese è obbligatoria”. Dunque, anche i più piccoli avranno il loro Green Pass: ai maggiori di 6 anni servirà soltanto per rientrare in Italia nel caso in cui vadano all’estero con i genitori. L’Italia, infatti, diversamente dagli altri Paesi europei che hanno fissato il limite dei 12 anni, chiede un Green Pass da tampone per chi arriva dall’estero a partire dai 6 anni. Ovviamente i bambini vaccinati non avranno bisogno di fare il tampone ma basterà loro esibire la certificazione verde che, come gli adulti, diventerà valido quindici giorni dopo la prima dose.
Vaccinare subito con il farmaco pediatrico gli undicenni converrà anche per evitare che i ragazzini, compiuti i 12 anni, restino senza certificazione almeno per 15 giorni dopo la prima dose e dunque nell’impossibilità di accedere con le famiglie a ristoranti, bar, cinema, spettacoli, stadi per i quali anche a loro è richiesto quel Super Green Pass che invece non sarà chiesto ai più piccoli. Nessuna deroga è infatti stata prevista per i bambini che finora non hanno potuto vaccinarsi prima del compimento del dodicesimo anno.
Sono circa 50.000 i nati nel dicembre 2009 che – non potendosi immunizzare prima del giorno del loro dodicesimo compleanno – saranno comunque privi di certificato per 15 giorni dopo la prima dose, quelli delle festività di fine anno in cui abitualmente le famiglie portano i bambini al cinema o organizzano pranzi e cene al ristorante.
Flacone Pfizer da 10 microgrammi (dosaggio diverso e non solo ridotto rispetto a quello degli adulti) con tappo arancione, due dosi a distanza di 21 giorni. La vaccinazione tra i 5 e gli 11 anni fortemente consigliata dal ministero della Salute e dai pediatri resta assolutamente volontaria. Ben cosciente delle perplessità che nutrono milioni di genitori che pure si sono vaccinati, il ministero della Salute ha fissato nel 50% della platea dei bambini interessati la soglia minima da raggiungere per ritenersi soddisfatti. E ha messo in campo una potente campagna informativa per sciogliere i dubbi delle famiglie. Nell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità viene segnalato un forte aumento dell’incidenza dei contagi nella fascia di età tra 0-9 anni che ha ormai raggiunto i 250 casi ogni 100.000 abitanti. E Israele che ha vaccinato più di 100.000 bambini segnala un numero irrilevante di lievissimi effetti collaterali.