Alcuni gruppi armati guidati fra gli altri dal deputato-miliziano Salah Badi nella notte hanno occupato alcuni palazzi del governo a Tripoli, fra cui gli uffici del primo ministro Abdelhamid Dbeibah. Secondo le prime informazioni che girano sui siti libici e sui social, alcune formazioni di miliziani “rivoluzionari” avrebbero occupato anche gli uffici del presidente del Consiglio presidenziale Mohammed al Menfi.
I “ribelli” hanno postato su una pagina Facebook una rivendicazione del loro gesto: “Era una reazione necessaria: ora siamo in contatto con gli esiliati, con le forze di Tajoura, Al-Zawiya, Mahmoud e Gharyan che hanno chiesto di non fare nulla fino a domani mattina”.
La corsa a ostacoli per le elezioni in Libia: “Si va verso il rinvio”
di
Vincenzo Nigro
14 Dicembre 2021
Il movimento sarebbe nato dopo la sostituzione del responsabile dell’esercito a Tripoli. Il vecchio capo, Abdelbaset Marwan – sostituito dal primo ministro Abdelhamid Dbeibah con Abdelkader Khalifa – è amico dei leader di due potenti milizie di Tripoli, “Ghneiwa”, guidata da Abdel Ghani al-Kikli, e “Nawasi”, guidata da Mustafa Ibrahim Gaddur. I due “signori della guerra” sono andati al palazzo presidenziale per provare a incontrare il presidente Mohammed al Menfi, che però è in viaggio fuori dalla Libia. Appoggiati anche dalla milizia di Salah Badi, un deputato che negli anni ha costruito una sua milizia e ha combattuto contro gli uomini di Haftar, i capi di Tripoli hanno allora deciso di occupare gli uffici presidenziali e di attendere il ritorno dei leader politici per verificare la possibilità di riportare al suo posto il generale che è stato sostituito.
Il tutto avviene a pochi giorni dal voto per eleggere un nuovo presidente, voto fissato per il 24 dicembre e che per molti verrà sicuramente rinviato. A questo punto fra l’altro non è chiaro come si possa procedere verso le elezioni dopo le azioni militari di questa notte.