Tav, Torino rientra nell’opera col sindaco Lo Russo dopo lo stop targato Appendino: “Tra 10 anni primi treni per la Francia”

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Un primo atto simbolico per marcare la differenza rispetto agli ultimi cinque anni di governo 5 Stelle di Torino. Un modo per ricucire dopo lo strappo voluto dalla precedente maggioranza e dalla sindaca Chiara Appendino. Il primo cittadino Stefano Lo Russo ha aperto oggi a Torino i lavori della Cig, la conferenza intergovernativa sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo col presidente della Conferenza, Paolo Foietta (ansa)

In piazza Castello, poco distanti dai balconi della sala consiliare della Città Metropolitana, messa a disposizione dal sindaco per i lavori dei rappresentanti italiani e francesi, c’è un gruppo di No Tav che protesta. Gli slogan però paiono lontani. “Per me è un grande onore e un grande piacere essere qui – dice Lo Russo – la Torino-Lione è un’infrastruttura essenziale per il territorio. Questo non è solo un atto simbolico, la scelta di essere presente vuole sottolineare il pieno e totale sostegno dell’amministrazione di Torino e della Città metropolitana alla realizzazione dell’opera”.

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Il sindaco fa riferimento alla difficile situazione che i territori stanno subendo causa l pandemia. “Oggi tornare a parlare di un’infrastruttura di collegamento ferroviario assume significati importanti. Questa infrastruttura che collegherà Torino e Lione sarà un’opportunità di sviluppo e aiuterà la ripresa economica e la ripartenza delle rispettive aree”, sottolinea Lo Russo. Ma non. È l’unico punto caro al primo cittadino: “Non esiste sviluppo se non c’è sostenibilità ambientale”, dice. “Siamo chiamati come europei a dare contributo alla lotta al cambiamento climatico. L’economia deve essere giusta ed equa e climaticamente sostenibile. E le strutture di trasporto pubblico sostenibili, come la Tav, devono produrre una diminuzione dei gas serra. Non ci devono essere solo obblighi economici, morali, ma ambientali”.

La protesta dei No Tav oggi in piazza Castello 

E’ la riunione numero sessantadue della Cig Torino-Lione, quella in cui si discute delle tratte nazionali, per evitare, come dice in una battuta il presidente Paolo Foietta, di “avere un bel cavalcavia senza le rampe di accesso”. Allo stesso modo sarebbe inutile avere un tunnel di base lungo 14 chilometri tra Italia e Francia senza due tratte che sostengano il traffico. Linee nazionali che si devono essere progettate e realizzate entro il 2030, fine lavori, ed entrare in esercizio nel 2031, quando ci sarà il primo viaggio inaugurale della nuova linea tra Torino e Lione. Costo della parte italiana 1,9 miliardi di euro. Con l’auspicio che la Ue cofinanzi una quota consistente dell’opera. Anche di questo si discuterò a Torino. A sovraintendere sulla tratta italiana il nuovo commissario Calogero Mauceri. Anche il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, vede con favore “la nuova posizione del Comune di Torino, una posizione di garanzia”.

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La commissario europea Ivette Radiciova per il Corridoio 5, che taglia l’Europa e passa per Torino e Lione, si complimenta con il sindaco di Torino. Lo Russo elogia il treno, “antico e moderno allo stesso tempo, bisogna accompagnare e sostenere un’infrastruttura di carattere ferroviario così importante perché rappresenta un contributo alla transizione ecologica e allo spostamento di mezzi e persone con attenzione all’ambiente”, sottolinea. Il primo cittadino pensa alle comunità locali e all’importanza dell’Osservatorio come luogo di dialogo: “Noi rientriamo nell’Osservatorio perché la linea è fondamentale ed essenziale per Torino, per il Nord Ovest e per il Paese. Ma è fondamentale l’Osservatorio come luogo di dialogo delle comunità locali. Qui si devono individuare le opere che accompagnano lo sviluppo, anche per quanto riguarda la tratta nazionale”. Un segnale nei confronti della Val di Susa, dove verranno spesi 200 milioni per ammodernare la vecchia linea storica.

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