La mattanza che non si ferma mai. Altri quattro morti sul lavoro, altre quattro storie di vite spezzate per un salario, spesso guadagnato senza neanche un contratto di lavoro. Le croci oggi sono a Ischia, Taranto, Salerno e Cagliari. Tra gennaio e ottobre di quest’anno già 1.017 incidenti.
Il napoletano Vittorio Tommasone, 59 anni, questa mattina era nella zona di Cava dell’Isola, a Ischia, e stava lavorando alla ristrutturazione di una casa. A lungo dipendente di un parco termale, da qualche anno, nel periodo invernale, era attivo nel settore edile. E’ caduto da un montacarichi dal secondo piano. Dopo l’impatto, è stato portato dai colleghi di lavoro con un furgone all’ospedale Rizzoli ma le ferite erano gravissime e i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Tommasone non aveva un rapporto di lavoro regolare, operaio in nero. Lascia la moglie e tre figli.
Luigi Aprile di anni ne aveva 51. Faceva il gruista presso la ditta Massucco, che si occupa di logistica e movimento terra. A Massafra, in provincia di Taranto, stava spostando una gru da un camion, quando il macchinario si è inclinato facendogli perdere l’equilibrio. E’ precipitato da un’altezza di 10 metri. Morto sul colpo.
Il 55 enne Pierino Oronzo, invece, è rimasto ustionato a morte a Montecorvino Pugliano, nel Salernitano, mentre posava una guaina su un fabbricato. Si è accasciato sul bitume bollente, forse a causa dei fumi esalati durante la posa o forse per un malore. I carabinieri hanno appurato che non c’era alcun tipo di contratto tra l’operaio e il proprietario dell’immobile. La vittima non risulta iscritta alla camera di commercio.
All’ospedale Brotzu di Cagliari, infine, ha perso la vita Adriano Balloi,60 anni di Tortolì, rimasto incastrato sotto un escavatore ieri sera mentre lavorava in un terreno privato. Il trauma all’addome gli è stato fatale.