Empoli-Sassuolo 1-5, con Scamacca e Raspadori gli emiliani tornano a vincere

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EMPOLI – Passi una settimana disorientato a chiederti dove sia finito il bello del calcio, ma poi segui Empoli-Sassuolo e ritrovi la strada perduta. Eccolo il bello del pallone, la sana provincia, cucina da chef di pallone stellato. Se il coro del Castellani rivolto al “traditore” Dionisi è stonato, le orchestre in campo steccano poco. E’ un inno alla gioia e alla giovinezza, vi si iscrivono in tanti, Raspadori, Scamacca e Frattesi dicono i numeri, ma anche Ricci e Cutrone che non compaiono sul tabellino. All’andata fu un guardia e ladri fino all’ultimo, stavolta il match ha la svolta all’ora di gioco. E’ un altro giovanissimo prospetto, il difensore toscano Viti,  a tradire il copione: un paio di ingenuità grossolane in meno di un minuto, la sua espulsione spariglia la partita. 

<<La cronaca della gara>>

Sassuolo orchestra sinfonica 

Quando Volpi come fosse un direttore d’orchestra dà il segnale di partenza, il Sassuolo riprende la sinfonia con soluzione di continuità vista per la stragrande maggioranza del match con il Genoa e non solo. In cinque minuti, Vicario deve scaldare le mani su berardi, liberato davanti a lui da Defrel, poi su Harroui e ancora su Defrel. L’Empoli assiste a un assolo di gioco a due tocchi, distanze perfette, mutuo soccorso tra reparti. Molto attivo è Berardi che “galleggia” tra la linea di centrocampo e Defrel, riferimento che Zurkowski, match winner all’andata, fatica a contenere. Berardi dal limite impegna ancora Vicario e un fuoco di fila che si traduce in concretezza allorchè Henderson commette un errore e scalcia in area Berardi che gli toglie palla di misura. Mimmo dal dischetto apre le danze. Uno a zero. Ineccepibile. Dopo 12’. Tre minuti e Raspadori scarica fuori di pochissimo un diagonale dal limite, nulla fa presagire il pareggio che arriva come un fulmine a ciel sereno al 16’. Un cross dal fondo, una lieve imperfezione di Lopez in area, dove è vietatissimo, Henderson si fa perdonare il penalty e fa 1 a 1.

Una pausa … e Henderson fa 1 a 1. Poi Giacomo delle meraviglie

Il Sassuolo ha un momento di impasse, pensa… E al 20’ Behrami mette alto sotto misura il possibile tiro del sorpasso. Sono queste pause che il Sassuolo concede il tallone d’Achille di una squadra a larghi tratti pressocchè perfetta. Ma è un attimo. Poco dopo però tutti tornano a piegarsi sul manubrio, Harroui su angolo fa un colpo da Atp Cup, pallonetto morbido di piattone che beffa Vicario salvato dal soldato Viti, sulla linea. Al 25’ il taccuino del cronista (che canta) ritrova un acuto. Giacomo Raspadori firma il suo quinto gol stagionale, in transizione, rimbalza come un videogioco su Zurkowski alle sue spalle e poi al limite sposta palla sul destro e si genuflette per tirare e piazzarla lì, nell’angolino, dove Vicario non arriva. 1 a 2. Dove hai male? dice, poco dopo Andreazzoli a Di Francesco. L’ex del match deve abbandonare, entra Cutrone. Henderson sembra cercare lui un tamponamento da parte di Ferrari in area al 32’ su cui l’Empoli invoca un rigore che non c’è. Il Sassuolo fa la partita, ma ecco un altro attimo di sfilacciamento, Rogerio cambia gioco per vie orizzontali, Ferrari in scivolata si immola su tiro di Cutrone. Dalla parte opposta fa lo stesso Stojanovic sul tiro di un Kiriakopoulos che sembra aver preso gusto a giostrare da ala atipica, alternandosi a Rogerio. Al 43’ il Sassuolo va vicino al tris, quando Berardi calcia forte in mezzo un pallone vagante e Ferrari prova a ferire di tacco come aveva subito il tacco di Destro, palla fuori di un nulla. Ultimi due squilli del primo tempo, che bel primo tempo!, di marca toscana. Stulac al volo, esteticamente bello ma centrale, dal limite e Cutrone di testa, su uno di quei cross invocati da Andreazzoli dalla trequarti e poco effettuati. Alto.

Tonelli, malizia controproducente 

Per arginare questo Sassuolo, complesso completo e scintillante, Andreazzoli ha bisogno di forze nuove. Cambia così nella ripresa, subito. L’aria fin qui è stata cristallina, e la limpidezza, la linearità dice che il Sassuolo è più forte. C’è poco da fare. Per esempio si potrebbe metterla un po’ più sulla malizia, provare a distrarre che fa della concentrazione la propria arma. Ecco allora Tonelli che cade a terra fulminato su un banale contatto con Berardi, Volpi a fine azione ammonisce il calabrese, prima di richiamare Tonelli per l’eccesso di zelo. Potrebbe apparire un particolare senza importante e invece… accende la ripresa non tanto di temi tecnici, quelli sono già scritti, ma è un pizzicotto allo status quo. 

Ricci anestetizza Raspadori

Andreazzoli, invero, indovina pure la mossa Ricci, che anestetizza lo scintillante e invasivo Raspadori. Il Sassuolo insomma non è serenissimo: come in apertura quando Toljan spazzando colpisce in pieno Lopez e la palla sorvola la traversa di Consigli. Cutrone tira, ribattuto, poi servito da Bajrami, oggetto di desiderio neroverde, calcia fuori. Minuto 59’ Viti spana la partita: trattiene in fallo tattico Berardi per evitare una ripartenza, poi si attacca alla sua maglia quando la punizione viene battuta. Volpi non pò che sventolare due cartellini gialli e togliere dallo scacchiere uno dei pezzi più interessanti. Dionisi sente il sangue: dentro Frattesi e Scamacca, per chiuderla. Andreazzoli chiede a Fiamozzi l’equilibrio perduto rinunciando a Bajrami. Ma il match è segnato. Si sentono spesso le urla di Dionisi che chiama Scamacca a non essere indolente.

Il “pigro” Scamacca

Quando Tonelli si lascia cadere su lieve trattenuta di Raspadori, i punti prendono la strada verso l’Emilia perchè Volpi non fischia (e ci sarebbe da scrivere un trattato sul metro arbitrale: conta o non conta l’intensità di un contatto al limite del lecito?) e Scamacca servito da Berardi segna a porta vuota. Game set e match, comincia un lungo garbage time, scosso ancora dai gol emiliani. Il “pigro” Scamacca, sposta palla al limite e dal nulla scarica in siluro che Vicario vola a deviare sull’incrocio, tap in di Raspadori per l’1 a 4, Frattesi dal limite spinge Vicario a prodursi in una difficile parata in distensione. Accademia, signori. Ma Toljn si addormenta e allora anche Consigli guadagna la pagnotta su tiro ravvicinato di Cutrone, ultimo ad arrendersi. Il taccuino piange, perchè la fine si avvicina. Ma è stato felice per novanta minuti e spiccioli. Non ci credete? E allora prendetevi l’ultimo acuto, minuto 92’, Scamacca servito da Frattesi che va sul fondo, appoggia lemme lemme il quinto gol. Eh sì, sarà pure pigro, ma…

EMPOLI (4-3-2-1): Vicario; Stojanovic, Viti, Ismajli, Marchizza (46′ Tonelli); Zurkowski, Stulac (C) (46′ Ricci), Henderson; Bajrami (64′ Fiamozzi), Di Francesco (30′ Cutrone); Pinamonti (77′ Asllani). All. Andreazzoli.
SASSUOLO (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Chiriches (77′ Ayhan), Ferrari, Rogerio (77′ Muldur); Harroui (61′ Frattesi), Lopez; Berardi (89′ Tressoldi), Raspadori, Kyriakopoulos; Defrel (61′ Scamacca). All.  Dionisi.
Arbitro: Volpi di Arezzo. VAR:  Valeri 
RETI: 13′ Berardi su rigore, 16′ Henderson, 24′ e 71′ Raspadori, 67′ e 92′ Scamacca.
NOTE: ammoniti Berardi, Viti, Kyriakopoulos e Lopez. Espulso Viti per doppia ammonizione.

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