“No a un pregiudicato al Quirinale”. La battaglia a colpi di fumetti contro Berlusconi dei Vignettisti per la Costituzione

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Una battaglia a colpi di vignette per dire che la candidatura di Silvio Berlusconi a presidente della Repubblica è “impresentabile”, come spiega Luisa Marchini, segretaria dell’Associazione Salviamo la Costituzione Bologna. Così le tre pagine social, Facebook, Twitter e Instagram “Vignettisti per la Costituzione”, da un po’ di tempo raccolgono illustrazioni per ribadire il proprio “No a un pregiudicato al Quirinale” come riporta lo slogan sotto ogni disegno.

L’idea nata nel 2006 con il comitato per il No al referendum costituzionale di Berlusconi – e 10 anni dopo contro la riforma Renzi-Boschi – diventata ora un’associazione, aveva lanciato la campagna dal titolo “Vignettisti per il NO”, che ha raccolto i vignettisti più famosi d’Italia che ora si oppongono al sogno del Cavaliere di salire al Colle. Da Lamberto Tomassini ‘Tomas’ a Pietro Scuderi, da Manuel De Rossi a Giuliano Rossetti in arte Giuliano, creano vignette che danno vita al quotidiano di satira politica social. L’ultima firmata da Antonio Cabras illustra Berlusconi con una vestaglia di Playboy alle prese con la scelta del vestito da indossare: “Per il discorso di insediamento avrei pensato di restare sul classico: Tony Manero o James Bond? Che dite?” chiede il leader azzurro agli alleati. Davanti Matteo Salvini che rivolgendosi a Giorgia Meloni, entrambi in difficoltà,dice: “Eddai, diglielo tu, il tuo partito è davanti al mio nei sondaggi”. E la leader di Fratelli d’Italia che risponde: “Ma che sei scemo? Hai molti più parlamentari, diglielo te!”. E sopra la scritta: “Il dramma è che non vogliono dargli i voti ma non glielo possono dire”. Sotto il lungo post a rincarare la dose: “Ieri, il centrodestra unito ha ufficializzato la propria candidatura per il Quirinale del “patriota” pregiudicato Berlusconi, pur con la non irrilevante ipoteca ‘se i voti ci saranno…’ Per la sua elezione dalla quarta votazione, col quorum pur abbassato alla maggioranza assoluta degli aventi diritto (505 voti), se ne dovrebbero infatti riperticare da qualche parte almeno un’altra sessantina. Questo, ammesso e non concesso che nel suo campo allargato proprio nessun voto manchi all’appello – si legge – È il caso di chiedersi se una tale ostinazione a perseguire un’autocandidatura, vista come uno scandalo dalla maggioranza degli Italiani, mal digerita dagli stessi suoi alleati e larvatamente rappresentata come divisiva dal suo principale consigliori di tutti i tempi, non sia forse segno di un decadimento fisico-psichico legato ad un’età ormai molto avanzata, una forma di narcisismo senile collegato a un forte disturbo cognitivo, che renderebbe l’attuale imputato in pendenza di giudizio comunque inabile ad una carica tanto impegnativa”.

Pungente anche la vignetta di Kutoshi Kimimo. Con Berlusconi alla scrivania nel ruolo di nuovo capo dello Stato poco prima del discorso di fine anno con sotto la data ’31 dicembre 2022′ e una voce fuori campo che dice: “Tre minuti alla diretta presidente. Quando dirà nuovamente ‘Italia è il paese che amo’ cerchi di non commuoversi”, “più che altro dovrò cercare di non ridere”, risponde il leader di Forza Italia.

E ancora Berlusconi sempre in vestaglia che si rivolge al suo cagnolino: “Dudù ho fatto un sogno bellissimo. Marina diventava capo del centrodestra, Barbara capo del centrosinistra e io presidente della Repubblica. Cosa ne dici”. E Dudù perplesso replica: “Devo fare la cacca”, firmato dal vignettista satirico Massimo Ottavi, in arte 8Max.

Tutte le vignette sono accompagnate dal logo di Mediaset con sotto la ruota dentata della Repubblica e un No. “Con le nostre battaglie satiriche abbiamo già vinto due referendum magari riusciamo anche in questa impresa: ricordare all’Italia chi è Silvio Berlusconi e difendere la Costituzione a colpi di matita”, dice Luisa Marchini.

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