Il vertice adesso è solo un’ipotesi. E i “se” abbondano, nelle scarne comunicazioni che giungono da Arcore. Silvio Berlusconi è rimasto a Villa San Martino e di certo domani non sarà a Roma. La riunione dei leader del centrodestra, nella quale il Cavaliere dovrebbe sciogliere la riserva sulla sua candidatura al Qurinale, non si farà prima di venerdì ma a questo punto è possibile, se non probabile, che non si terrà proprio. Una situazione di stallo assoluto. Matteo Salvini prima e Giorgia Meloni dopo avevano detto che il summit di sarebbe svolto fra mercoledì e giovedì, operando anche un discreto pressing sul leader di Fi perché facesse sapere di quali numeri dispone. Ma le porte di Villa Grande, residenza romana di Berlusconi e teatro dei pranzi di lavoro della coalizione, restano chiuse.
L’ex premier prende tempo: non è in condizione di dare garanzie agli alleati. Vittorio Sgarbi, pesantemente attaccato dal cerchio magico del Cavaliere, ha dichiarato fallita l’ “operazione scoiattolo”, il reclutamento individuale dei Grandi elettori. Anche perché, spiega, “ci sono tanti deputati del gruppo misto che vogliono incontrarlo ma lui resta a Milano”. Nel frattempo non è mai stato costituito il comitato di parlamentari di tutti i partiti della coalizione che avrebbe dovuto verificare i numeri e contribuire alla “caccia”. Ufficialmente Berlusconi continua a fare telefonate ai parlamentari da Arcore ma le voci su un suo prossimo ritiro si rafforzano. Insomma, ora c’è chi prende terribilmente sul serio quella che sembrava una boutade di Sgarbi: “Berlusconi non torna a Roma e comunica la sua decisione da remoto”.
Ma il centrodestra deve comunque darsi una strategia prima di lunedì, quando cominceranno le votazioni per il Quirinale. Ecco perché fra Salvini e Meloni cresce anche il senso di smarrimento. E il timore che Berlusconi, magari indispettito per il mancato sostegno, possa giocare d’anticipo e intestarsi lui una soluzione alternativa, il Mattarella bis o Draghi. Salvini comunque insiste: “Il vertice si farà entro fine settimana”.
Quirinale, Berlusconi senza voti ma non si arrende allo stop di Salvini
di Emanuele Lauria 18 Gennaio 2022
Il leader della Lega ha riunito oggi i suoi parlamentari, mentre Fratelli d’Italia ha celebrato una riunione dell’esecutivo in via della Scrofa: Giorgia Meloni “ha ricordato la disponibilità di FdI, già ribadita nel corso dei vertici di coalizione, a sostenere la candidatura di Silvio Berlusconi. “Nel caso in cui la sua disponibilità venisse meno – sottolinea la presidente – FdI è pronta a formulare le sue proposte per concorrere a costruire una convergenza più ampia su personalità autorevoli nel campo culturale del centrodestra che hanno tutte le caratteristiche per ricoprire l’incarico”.
Intanto il New York Times ha dedicato un articolo sulla candidatura del leader azzurro: “Si sta dando da fare per conquistare il Quirinale nella speranza che l’incarico di presidente della Repubblica, abitualmente fondato sull’autorità morale, lavi via decenni di macchie e riscriva la sua eredità”, scrive il corrispondente da Roma. E sulle ambizioni quirinalizie del leader di Forza Italia, il Nyt scrive: “Il miliardario ex primo ministro sta lavorando sodo per persuadere i parlamentari a votarlo la prossima settimana”, si legge nell’articolo che mette in evidenza le differenze con una figura come Sergio Mattarella, definito “un tranquillo uomo di Stato il cui fratello fu ucciso dalla mafia”. Un altro contendente nella corsa al Quirinale – si legge nella corrispondenza – è il primo ministro Mario Draghi, “un titano della politica europea che ha portato il Paese in un periodo di stabilità inusuale”.