Coppa Italia, Roma-Lecce 3-1: Kumbulla, Abraham e Shomurodov scacciano i fantasmi del passato. E ai quarti Mou ritrova l’Inter

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ROMA. La selezione continua. In Coppa Italia, dove l’Olimpico ha salutato anche l’ultima sopravvissuta della Serie B, il Lecce. E nella Roma, dove il setaccio di Mourinho continua a scremare, convinto che per far crescere la propria pianta sia necessario potare qualche ramo. 

<<La cronaca della gara>>

Servono Zaniolo e Mkhitaryan

È bastato percepire il rischio di veder sfumare a gennaio il primo percorso verso un trofeo, a José, per convincersi a tranciare giudizi universali sul destino di due uomini. I gol di Abraham e Shomurodov per il 3-1 finale sono arrivati infatti in un secondo tempo rovesciato dall’ingresso di Zaniolo e Mkhitaryan. Dopo la bocciatura di Veretout e Carles Perez: se non una selezione definitiva per entrambi, sicuramente una scelta punitiva. Come dopo Bodø-Roma, altri due giocatori scartati per il loro atteggiamento in campo. Perché Mourinho ha una certezza: nei prossimi 18 mesi dovrà arrivare alla sintesi di una Roma che poi, alla sua terza stagione romana, possa essere pronta a lottare per il titolo. Ogni partita allora è un esame. Se poi, come per Veretout, hai un agente che chiede 4 milioni e mezzo all’anno per rinnovare il contratto, è quasi inevitabile che lo Special si aspetti prestazioni all’altezza di quelle richieste. E infatti non si opporrà alla sua partenza: a giugno, ma se arrivasse un’offerta che permettesse di sostituirlo, diciamo sui 20 milioni, anche subito. Idem per Perez. 

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20 Gennaio 2022

La notte curiosa di Calabresi

A convincerlo, quel primo tempo in cui il Lecce era addirittura passato in vantaggio con il gol di testa di Arturo Calabresi (che non ha esultato). Un difensore che nel curriculum, oltre ai campionati in Serie A con il Bologna e il Cagliari, oltre all’esperienza in Francia nell’Amiens, ha pure una parentesi da attore, accanto a papà Paolo, nel telefilm Boris in cui interpretava il figlio del romanistissimo tecnico del suono Biascica, personaggio diventato leggendario e che nella fiction chiamò l’ultimo figlio – e quindi il fratellino di Arturo – Francesco Totti Biascica. Proprio così. Anche Arturo era un bambino romanista, quando giocava nelle giovanili della Roma: un mezzo gol dell’ex, anche se la maglia della Roma dei grandi lui non l’aveva indossata mai. 

Il gol di Kumbulla la svolta psicologica

Se non è finita male è perché già prima dell’intervallo Kumbulla aveva riequilibrato la partita, sempre di testa. La prova vivente che non tutte le bocciature siano definitive, visto che Mourinho aveva quasi deciso di tagliarlo, un paio di mesi fa. Magari adesso sarebbe stato altrove, come Borja Mayoral. Uno che, mentre la Roma faceva una fatica micidiale a segnare, impiegava 3 minuti – i primi con la maglia del Getafe – per segnare il primo gol dopo l’addio a Trigoria. Se non altro lo ha imitato poco dopo Shomurodov, che lo Special e il general manager Pinto hanno preferito allo spagnolo. Anche Shomurodov una bocciatura l’aveva assimilata, scavalcato dal 19enne Felix. Il messaggio è chiaro: niente è definito. Almeno fino a quando le cesoie di Mourinho non decidono che basti così. 

Roma-Lecce 3-1 (1-1)
Roma (4-2-3-1):
Rui Patricio; Karsdorp, Ibanez, Kumbulla, Maitland-Niles (1′ st Vina); Cristante, Veretout (1′ st Mkhitaryan); C. Perez (1′ st Zaniolo), S. Oliveira, Afena-Gyan (19′ st Shomurodov); Abraham (40′ st Zalewski) (87 Fuzato, 63 Boer, 52 Bove, 77 Mkhitaryan, 62 Volpato, 74 Oliveras, 75 Keramitsis, 68 Voelkerling). All.: Mourinho.
Lecce (4-3-3): Bleve (20′ pt Gabriel); Gendrey, Calabresi, Dermaku (1′ st Lucioni), Barreca; Gargiulo, Blin, Helgason (23′ st Bjorkengren); Listkowski (19 ‘st Faragò), Olivieri, Di Mariano (1’ st Coda)  (35 Samooja, 3 Vera, 5 Lucioni, 25 Gallo, 31 Hasic, 27 Strefezza, 37 Majer, 42 Hjulmand) All.: Baroni.
Arbitro: Volpi di Arezzo.
Reti: nel pt 14′ Calabresi, 40′ Kumbulla; nel st 9′ Abraham, 36′ Shomurodov.
Angoli: 5 a 1 per la Roma.
Recupero: 2′ e 4′.
Espulsi: Gargiulo per doppia.
Ammoniti: Listkowski, Afena-Gyan, Helgason, Di Mariano, Ibanez, Abraham per gioco falloso.
Spettatori: 5.000.

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