MILANO – Pioli ha chiuso in difesa Allegri, ma per la diciannovesima volta su 19 non è riuscito a batterlo. Il Milan ha dunque demandato alla sfida con l’Inter, dopo la sosta, le residue speranze di scudetto e la Juventus si è accontentata di rimanere nei pressi della zona Champions. Per lo spettacolo, invece, conviene ripassare: complice il pessimo pavimento di San Siro, la danza tecnica è stata mediocre. Quella tattica è parsa sincopata, per quanto Pioli, sperimentatore indefesso, abbia proseguito la ricerca di nuove frontiere dell’offensivismo, dichiarato e praticato: averlo fatto in una partita che conteneva pressioni di classifica è segno di fiducia nella squadra, che ha fatto propria la mentalità dell’allenatore, votato all’attacco costante. L’occupazione in pressing spinto dell’altrui metà campo, con i soli Kalulu e Romagnoli sprovvisti di licenza di avanzare, si è giovata del ritmo alto e della perenne riconquista del pallone prima che la Juventus riuscisse a trascinarlo o a lanciarlo in zona Maignan: è facile immaginare che con lo stadio pieno la folla milanista si sarebbe accesa parecchio.
Tuttavia il vortice dello scambio di posizioni, con Leao, Messias e Diaz pronti a liberare il corridoio per le digressioni dei terzini virtuali Hernandez e Calabria e con Ibrahimovic sempre più calato nel ruolo di rifinitore di sponda, non si è tradotto in una quantità di tiri in proporzione. Malgrado il dominio subito nel primo tempo, Szczesny ha dovuto parare soltanto un rasoterra di Leao. Calabria ha sparato due destri violenti oltre meta e per il resto l’azione si è incagliata nella foresta dell’area, ben protetta da Chiellini e Rugani, titolare per la gastroenterite di De Ligt. La Juve non si è lasciata impressionare, anche se l’innesco delle veroniche di Dybala è risultato laborioso: non riuscivano a Locatelli e Bentacur, braccati dall’ubiquo Tonali, gli appoggi in verticale su Morata, quasi sempre anticipato, né era prensile il piede di McKennie. Il solo Cuadrado ha sfiorato la prodezza con una delle sue classiche digressioni: è eloquente la statistica finale, senza tiri in porta juventini.
Le pagelle di Milan-Juventus: Kalulu e Rugani impeccabili
di Emanuele Gamba 23 Gennaio 2022
Ibrahimovic tradito dal campo
Se però la percentuale di errori nei passaggi ha raggiunto livelli insoliti da entrambe le parti e se il corpo a corpo nel traffico è diventato regola, con ammonizioni precoci (Locatelli, Leao, Messias), è stato soprattutto per via del terreno, ultimamente calpestato a ripetizione per il calendario compresso delle due milanesi e ridotto in molte aree a ipotesi di prato. Uscendo al 28’ per un’infiammazione tendinea, Ibrahimovic sostituito da Giroud ha riassunto (“il campo è troppo duro”) la contrarietà degli attori, anticipata da Maldini, memore di un passato ancora più inadeguato al palcoscenico: “L’idea è di rifare completamente il campo, nel giro di 13-14 giorni. Inter e Milan giocano bene a calcio, hanno bisogno di terreni di un certo livello. Una volta era disastroso, era sabbia: un sacrilegio per i campioni che avevamo”.
L’Inter ringrazia in vista del derby
Nella ripresa la spinta del Milan si è via via affievolita e la Juve è uscita più spesso in avanscoperta, fino a reclamare un rigore per il robusto contrasto di Messias su Morata (nel primo tempo, a parti invertite, il contatto sospetto era stato tra Calabria e Alex Sandro). Il ricorso alle panchine non ha spezzato l’equilibrio: Bennacer, Saelemaekers, Bernardeschi, Arthur, Kean e nel finale Rebic e Florenzi e poi Rabiot e Kulusevski hanno conservato intatto lo stagno, smosso appena da una percussione di Hernandez. Se ne compiace l’Inter, che attende senza ansia il derby di febbraio: l’auspicio neutrale è che col prato rifatto lo spettacolo migliori.
Milan-Juventus 0-0
MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (31′ st Florenzi), Kalulu, Romagnoli, Hernßndez; Tonali, Krunić; Messias (16′ st Saelemaekers), Díaz (16′ st Bennacer), Leão (31′ st Rebic); Ibrahimovic; (28′ pt Giroud).All.: Pioli.
JUVENTUS (4-4-2): Szczsny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Cuadrado (20′ st Bernardeschi), Locatelli (20′ st Arthur), Bentancur (45′ st Rabiot), McKennie; Dybala (45′ st Kulusevski), Morata (29′ st Kean)
All.: Allegri.
Arbitro: Di Bello di Brindisi
Recupero: 2′ e 3′
Angoli: 4 a 1 per il Milan
Ammoniti: Locatelli, Leao, Messias, Kean per gioco falloso