NAPOLI – Sono diventate tre le vittorie consecutive in campionato del Napoli, che ha avuto vita molto facile nel derby campano allo stadio Maradona contro la Salernitana, in grave emergenza per lo stop di 6 giocatori contagiati dal Covid e sconfitta quasi fisiologicamente (4-1) in una sfida senza storia. Gli azzurri si sono permessi soltanto una distrazione a metà del primo tempo e hanno permesso alla squadra di Colantono di annullare il primo vantaggio di Juan Jesus con il bel pareggio di Bonazzoli. Poi però il gruppo di Spalletti ha dilagato ed è andato a segno con Mertens, Rrahmani e Insigne.
<< La cronaca della partita >>
Mai nella sua storia il Napoli aveva ospitato a Fuorigrotta la Salernitana per un derby di Serie A e la nota più malinconica del pomeriggio sono state le tribune deserte del Maradona: non soltanto per la capienza ridotta a causa delle restrizioni anti Covid, ma pure perché quasi la metà dei cinquemila biglietti sono rimasti invenduti, con un totale (ingressi omaggio compresi) di appena 2441 spettatori passati per i tornelli. Anche gli assurdi prezzi a tripla cifra hanno scoraggiato i tifosi azzurri, mentre a quelli granata è stata proibita la trasferta con la chiusura del settore ospiti. Una difficoltà in più per la pericolante squadra di Colantuono, già decimata dalle assenze di sei calciatori contagiati e spedita in qualche modo in campo al termine di una settimana di tensione, con il rischio di un rinvio svanito solamente in extremis. L’atmosfera soft da allenamento agonistico ha però penalizzato pure Mertens e compagni, che non sono riusciti ad affrontare la sfida con la grinta e la concentrazione necessarie.
Si è giocato infatti a ritmi troppo blandi e il Napoli si è specchiato nel suo dominante possesso di palla a ridosso dell’area avversaria, non concretizzato dalle prime conclusioni provate da Mario Rui, Fabian e Lozano, tutte parate dall’attento portiere Belec. Il vantaggio degli azzurri è arrivato dunque quasi per forza di inerzia, con il pallone che è prima carambolato in mischia sul corpo di Elmas ed è poi finito in fondo alla rete per merito di Juan Jesus (17′). L’arbitro Pairetto ha curiosamente chiesto al guardalinee Longo d’alzare la sua bandierina ed è iniziato così un consulto al Var, in cui non sono state riscontrate irregolarità sulla rete segnata dal difensore brasiliano. Ma il direttore di gara è parso poco lucido pure subito dopo, quando ha sorvolato sul probabile fallo da rigore ai danni di Mertens.
Il Napoli non ci ha però nemmeno fatto caso e ha continuato con un atteggiamento superficiale la sua esercitazione, correndo solo in avanti e facendosi infilzare in contropiede dalla prima ripartenza della Salernitana: brava a trovare il sorprendente pareggio con una combinazione tra Obi e Kechrida sulla destra, da dove è arrivato il cross per il liberissimo e nella circostanza spietato Bonazzoli (33′). Sul Maradona è calato ancora di più il silenzio e la prima reazione di Fabian è stata vanificata dalla quarta parata del bravo Belec. Nel recupero è tuttavia ritornato alla ribalta Pairetto, concedendo agli azzurri il calcio di rigore per un contatto in area tra Veseli e Elmas, meno netto di quello sfuggito al direttore di gara in precedenza. Precisa la realizzazione dal dischetto di Mertens (47′), appena prima dell’intervallo e giusto in tempo per evitare agli azzurri la inevitabile sfuriata del perplesso Spalletti.
Nella ripresa non c’è stata infatti più partita. Rrahmani ha trovato subito il tris in mischia su assist di Mertens (2′) e poi Pairetto ha fischiato un altro rigore per il Napoli: mani di Veseli, mandato fuori con la seconda ammonizione. Insigne era appena entrato e non gli è parso vero andare sul dischetto, per firmare il gol numero 115 della sua carriera azzurra e raggiungere così Maradona nella classifica dei cannonieri all time. Il capitano ci teneva tanto a raggiungere questo traguardo prima di trasferirsi al Toronto e ha esultato in maniera vistosa. Spalletti ha invece approfittato dei tre punti in cassaforte e della superiorità numerica per dare un po’ di minuti a Osimhen, in rodaggio dopo l’infortunio. Ed è stato proprio il centravanti mascherato a movimentare il finale, senza peraltro trovare il varco giusto.
Napoli-Salernitana 4-1 (2-1)
Napoli (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo (30′ st Zanoli), Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui (30′ st Ghoulam), Ruiz (19′ st Politano), Lobotka, Lozano (1′ st Insigne), Zielinski, Elmas, Mertens (19′ st Osimhen). (25 Ospina, 12 Marfella, 2 Malcuit, 3 Tuanzebe, 4 Demme, 37 Petagna). All.: Spalletti.
Salernitana (3-5-2): Belec, Veseli, Bogdan, Gagliolo, Delli Carri, Schiavone (30′ st Jaroszynski), Di Tacchio, Obi, Keckrida, Bonazzoli (33′ st Simy), Vergani (17′ st Russo). All.:
Colantuono.
Arbitro: Pairetto di Torino.
Reti: nel pt 17′ Juan Jesus, 32′ Bonazzoli, 48′ Mertens (rigore); nel st 2′ Rrahmani, 7′ Insigne (rigore).
Angoli: 10-0 per il Napoli.
Recupero: 2′ e 0′.
Espulsi: Veseli (6′ st) per doppia ammonizione.
Ammoniti: Obi per gioco scorretto.
Spettatori: 2.500.