La tentazione delle elezioni anticipate. Le ultime 48 ore stanno aprendo una prospettiva che sembrava apparentemente chiusa e che può diventare il prodotto finale delle mosse di Matteo Salvini. Anzi, proprio le scelte del leader leghista stanno agitando i “Grandi elettori” e tutti i parlamentari che non intendono interrompere la legislatura.
Draghi si muove, ma con Salvini cala il gelo su Colle e governo
di Tommaso Ciriaco 24 Gennaio 2022
I passi compiuti dal leader leghista, però, portano proprio in quella direzione. Ieri Salvini ha confermato il suo “no” all’elezione di Mario Draghi al Quirinale. Spalleggiato, su questo punto, da Giuseppe Conte (“per me sarebbe impossibile sostenere un altro esecutivo”). Ma soprattutto il capo lumbard sta procedendo proprio mettendo nel conto l’idea di una rottura. Presentare una rosa di nomi di centrodestra (Casellati, Pera, Nordio), infatti, imporrà al centrosinistra di contrapporre un’altra rosa (il cui primo petalo sarà Riccardi). Una strada senza via d’uscita che brucerà tutti questi nomi fino alla quarta votazione. A quel punto – è il sospetto che sta crescendo nel centrosinistra e anche dentro Forza Italia – Salvini potrebbe puntare ancora su un nome di centrodestra per tentare il blitz. Sul tavolo c’è il nome di Franco Frattini che infatti è stato già bocciato da Pd e Italia Viva. E anche il Movimento 5Stelle, nonostante i buoni rapporti personali tra Conte e il nuovo presidente del Consiglio di Stato, ha fatto informalmente sapere di non considerarlo adatto. Ma, in ogni caso, sia che il blitz della Lega riesca sia che non riesca, a quel punto Salvini si sarebbe di fatto aperto la strada per rompere la maggioranza di unità nazionale e scommettere sul voto anticipato. Se il tentativo di portare sul Colle un suo candidato riuscisse, infatti, il centrosinistra sarebbe costretto ad una reazione. In caso contrario sarebbe il Carroccio a uscire dalla coalizione che sostiene Draghi.
Lega, la doppia partita di Salvini. E sul tavolo con Conte spunta la carta Frattini
di Emanuele Lauria , Matteo Pucciarelli 24 Gennaio 2022
Su questo punto, infatti, sta avendo un peso determinante la situazione dentro Forza Italia. E soprattutto la circostanza che Silvio Berlusconi non è presente fisicamente ma impegnato nelle cure mediche. Una situazione che induce Salvini e Meloni a concordare la linea per imporla al resto dell’alleanza.
Da qui a giovedì, dunque, nel grande gioco del Quirinale si imporrà anche l’opzione di aprire le urne elettorali già in primavera. Per molti un incubo. Per le attese dei mercati e dell’Unione europea una vera disfatta. Un fattore che sarà ogni più pesante nelle scelte di leader e peones.